Altro che Nutella, qui la dolcezza di Ferrero si conta in cash. La multinazionale dolciaria ha deciso infatti di premiare i propri dipendenti, circa 6mila tra impiegati e operai, con una somma di circa 2.200 euro (l’importo massimo raggiungibile è di 2.320 euro lordi) nella busta paga di ottobre. L'importo sarà stabilito sulla base di due parametri: il risultato economico, unico per tutta l’azienda (che concorre a determinare il 30% della cifra), e il risultato gestionale (70% del premio), rappresentato cioè dall’andamento specifico di ogni stabilimento/area. Bè, figata.
L’annuncio è arrivato dopo l’incontro con le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e con il coordinamento sindacale Ferrero delle Rsu e delle rappresentanze sindacali della rete commerciale. "L’azienda e le organizzazioni sindacali esprimono congiuntamente piena soddisfazione per i risultati conseguiti e per la qualità e l’importanza dei progetti, degli investimenti e delle iniziative attuate in tutte le sedi aziendali, riconoscendo il ruolo strategico di consolidate e proficue relazioni industriali", si legge nella nota ufficiale rilasciata dall’azienda di Alba.
Oh, mica male lavorare alla Ferrero eh. Tipo, a marzo 2020 Giovanni Ferrero (uomo più ricco d'Italia), ha deciso di premiare i suoi dipendenti con 750 euro lordi in più in busta paga, un riconoscimento rivolto a chi non si è fermato durante i primi mesi dell'emergenza Covid. Non solo: a ottobre 2020 i 6mila dipendenti dell'azienda si sono trovati a fine mese un regalino di 2.100 euro lordi, somma calcolata sempre in base ai due soliti parametri. Oh, del resto Giovanni Ferrero è il king dei paperoni italiani, con un patrimonio di 35,1 miliardi di dollari. Gli stanno con il fiato sul collo l’Ad di Luxottica, Leonardo Del Vecchio (25,8 miliardi di dollari) e l’imprenditore di Alliance Boots, Stefano Pessina, con 9,7 miliardi di dollari.
Il Ferrero è talmente ricco da essersi piazzato anche nella top ten dei più ricchi d’Europa, al settimo posto. E ci mancherebbe che non condividesse il successo della sua azienda con i dipendenti, dai.
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