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A Mosca la metropolitana si pagherà con il riconoscimento facciale

Quando la tecnologia chiama, i russi rispondono mettendoci la faccia. Se dal nostro lato del mondo si accettano pop up alla rinfusa – lamentandosi poi della mancanza di privacy – e mettono cipolle sotto al cuscino per scongiurare Covid e malanni vari, dall’altro, la tecnologia punta a far vivere i cittadini in un Matrix a […]

Quando la tecnologia chiama, i russi rispondono mettendoci la faccia. Se dal nostro lato del mondo si accettano pop up alla rinfusa – lamentandosi poi della mancanza di privacy – e mettono cipolle sotto al cuscino per scongiurare Covid e malanni vari, dall’altro, la tecnologia punta a far vivere i cittadini in un Matrix a misura d’uomo. Pensate, a Mosca si potrà accedere alla metropolitana utilizzando il riconoscimento facciale.

Nella capitale russa, la prima città al mondo a utilizzare questo tipo di tecnologia, il viso si trasforma in moneta grazie a Face Pay: il sistema di pagamento su larga scala che permetterà l’accesso a oltre 240 stazioni della metro cittadina. Addio contanti, smartphone, carta di credito e soprattutto, sbatti.

Ma come funziona? Step 1: si invia la propria foto e inseriscono i dati dei metodi di pagamento preferiti e della propria tessera dei trasporti sull’app ufficiale della metropolitana di Mosca.

Step 2: i pendolari dovranno semplicemente sostare davanti al tornello, guardare in camera e si vedranno addebitare automaticamente il costo del biglietto (qui trovate un video esplicativo).

A fare la magia ci penseranno le telecamere installate dall’ente di trasporti che mira a mettere nel sacco tutti i furbetti. Questo perché la rete metropolitana russa, oltre alla bellezza estetica, vanta anche il primato di essere la più trafficata del mondo: i suoi 6milioni di passeggeri giornalieri sono difficili da controllare con gli strumenti tradizionali.

Tutto molto bello, però Stanislav Shakirov, il fondatore di Roskomsvoboda (gruppo dedicato alla protezione dei diritti digitali e della libertà di informazione.) alza subito la manina per far presente quanto questo sia appealing e pericoloso: “Questa mossa della Russia è pericolosa perché rischia di portare a un vero e proprio controllo della popolazione. Bisognerà avere massima trasparenza sul funzionamento dell’applicazione. Ci stiamo avvicinando a paesi autoritari come la Cina che padroneggiano oramai la tecnologia di riconoscimento facciale per il controllo dei dissidenti. La metropolitana di Mosca è un’istituzione governativa e tutti i dati possono finire nelle mani dei servizi di sicurezza”.

Sentita una campana, sentiamo l’altra. Le autorità locali hanno rassicurato gli animi dicendo, giurin giurello, che i dati dei passeggeri saranno criptati in modo sicuro: alle info raccolte avrà accesso solo ed esclusivamente il personale del Ministero dell’interno.

Se da una parte, infatti, si possono utilizzare questi strumenti per dare una bella lezione a chi infrange la legge, come accaduto nell’individuazione di coloro che se ne sono infischiati della quarantena Covid; dall’altra possono diventare uno strumento per l’identificazione di chi la pensa diversamente. Ci siamo capiti, no?

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