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Hai copiato il tema da internet. Ti becchi un uno... e non finisce qui!  

Immaginiamo sia andata più o meno così tra una prof e uno studente di un Istituto Tecnico di Piove di Sacco, ridente cittadina in provincia di Padova.

Il fatto è presto raccontato. L'insegnante ha sgamato l'alunno che aveva copiato un tema da internet e gli ha rifilato un voto bassissimo. Fin qui business as usual...

La prof però è andata oltre e ha pubblicato il tema incriminato su Facebook, con tanto di commento sdegnato.

Riportiamo la versione original che, ad onor del vero, non conteneva il nome dello studente ed è stata poi rimossa dal profilo social della docente: "L’alunno ha 20 anni e frequenta l’ultimo anno. Tra tre mesi dovrà affrontare l’Esame di Stato e successivamente cercarsi un lavoro. Ebbene: ha copiato un tema svolto da internet. Gli errori di sintassi o grammatica hanno un valore relativo di fronte a un fatto di questa gravità. Non stiamo parlando di un adolescente fragile, ma di un adulto incapace di prendersi delle responsabilità".

Paura e delirio.

Lo sanno anche i muri che l'internet tutto registra e diffonde alla velocità della luce, soprattutto gli sfoghi, dei quali poi ci si pente amaramente.

Subito dopo la pubblicazione del post, la vicenda è diventata virale, iniziando a propagarsi dal frenetico tam tam nelle chat dei genitori - d'altronde ai loro figli fottesega, nemmeno lo usano Facebook - sino alle testate nazionali. 

La Preside dell'Istituto in tempo zero ha preso le distanze dal gesto. Il Provveditorato ha chiesto approfondimenti e ora la prof rischia provvedimenti disciplinari.

Tutto rilanciato da millemila siti.

Di fronte a tutto ciò viene spontanea una domanda. Cara prof, ma perché? 

Io capisco tutto, anche che possa essere moralmente difficile combattere ogni giorno con dei pirloni che non sanno  mettere assieme il soggetto con il predicato.

Però, se uno non è nemmeno in grado di scrivere di proprio pugno qualche frase di senso compiuto sul dualismo tra Messi e Ronaldo (pare fosse questo lo spinoso argomento del tema incriminato), è proprio il caso di affidare la propria frustrazione a un luogo virtuale dove notoriamente proliferano teorie cospirazioniste, leoni da tastiera e analfabetismo funzionale?

Se ripenso alla mia prof di italiano, sono certo che mai avrebbe pubblicato qualcosa su Facebook. Consapevole di non aver davanti i Dante Alighieri del terzo millennio, semplicemente avrebbe dato un voto molto basso e archiviato l'episodio con un "Beati voi, ignoranti e contenti!", affidando così i somari al loro destino e alle insidie della vita. 

Forse al Ministero della Pubblica Istruzione dovrebbero iniziare seriamente a pensare a qualche corso di aggiornamento per i docenti poco smart: educazione digitale e utilizzo dei social. Figa, le basi! 

Per me l’uomo colto non è colui che sa quando è nato Napoleone, ma colui che sa dove andare a cercare l’informazione nell’unico momento della sua vita in cui gli serve, e in due minuti [Umberto Eco]

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