Il cartone Baby Boss l'aveva predetto: i cuccioli conquisteranno il mondo. Dopo una pandemia passata a destreggiarsi tra lavoretti con la pasta e pannolini strabordanti vs call, finalmente i genitori possono tornare in office. Una liberazione dal nano, penserete, scaricato all'asilo o a scuola, invece no. I lavoratori che si lamentavano dello smart working e del lavoro agile, cocktail mortale se consumato a temperatura ambiente con una spruzzata di faccende domestiche e qualche foglia di figli, ora rimpiangono il tempo trascorso lontano dai propri... animali!
Secondo il sondaggio condotto all'applicazione Wag, utilizzata dai dog sitter statunitensi, alla domanda bimbi o animali, il 60% dei partecipanti ha risposto che il ritorno in office è traumatico soprattutto perché devono stare lontani molte ore dai loro amici a quattro zampe.
Dello smart working infatti, ciò che manca di più alle persone che si sono prestate all'indagine, condotta da DKC Analytics su un campione di 1001 americani che hanno adottato, comprato o ricevuto almeno un cane negli ultimi 2 anni, è proprio il loro fedele compagno di giochi (42%). Mogli, mariti, figli e casa sono alcuni fra i parametri perdenti. Facciamocene una ragione.
Il lavoro in presenza, complice il lungo periodo trascorso tra le quattro mura domestiche che ha cementato il legame fra padroni e cani, rende molto difficile prendersi cura del nuovo morbido amico. Questa, per il 76% delle persone, è la cosa che scazza e preoccupa di più durante la giornata.
I cani, oltre all'amore incondizionato che riversano quotidianamente su di noi (anche quando ci comportiamo da pezzi di m.), hanno numerosi effetti benefici per l'organismo: dal miglioramento della salute mentale, alla riduzione dei livelli di ansia e stress.
Se questa indagine venisse condotta in Italia, siamo sicuri che i risultati sarebbero quasi gli stessi. Siamo dotati di cuore di ghiaccio, si sa, quando ghostiamo senza ritegno il tizio rimorchiato la sera prima, sfanculiamo l'autista Atm che ha saltato la nostra fermata, lasciamo il nano in punizione per mesi senza cellulare. Eppure, di fronte a morbide orecchie e codino scodinzolante, ci sciogliamo come un fondotinta cheap ai primi raggi del sole di maggio. E no, non c'è divano distrutto, pianta ridotta in fin di vita e scarpa costosa mangiucchiata che tenga.
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