Possiamo pure passare la serata a spararci Bridgerton a manetta, ma la cruda realtà è che la maggior parte di noi un amore da favola se lo sogna. O almeno: un amore da favola e pure duraturo. Stando a quanto affermato dagli esperti, infatti, l'infedeltà è molto più diffusa di quanto si possa pensare, tanto che solo una coppia su quattro può menarsela di essere monogama e felice. Provate a pensarci: guardate la vostra coppia, o le coppie di amici intorno a voi. Vi sembrano davvero felici? E giurereste di non tradire mai, o mettereste la mano sul fuoco per qualcun altro?
"I tassi d’infedeltà sono relativamente alti, così come i conflitti. Quello che cambia è l’innalzamento dell’età a cui ci si sposa e si fanno figli, il tasso di divorzi ondeggia sempre attorno al 50%". Una panoramica tutt'altro che rosea quella dipinta da Lawrence Josephs, psicoanalista, autore di Infedeltà, interpellato dal Corriere della sera per un interessante approfondimento sul tema della monogamia oggi. Quello dei divorzi non è un dato necessariamente negativo, eh: rispetto ai nostri genitori o ai nostri nonni, siamo certamente più svincolati da quei precetti morali che obbligavano molte coppie a stare insieme per paura del giudizio altrui, perché altrimenti era peccato o magari per non far soffrire i figli. Il problema, però, è che sembra proprio che molte coppie si ostinino ancora oggi a stare insieme nonostante poi si cerchino piacere e soddisfazione altrove. Nel tradimento, quindi.
Stando a Josephs, le persone che oggi stanno insieme per scelta, felicemente e senza tradirsi sono solo il 25% del totale. Un po' pochini, non vi pare? "Vedo che solo una minoranza di persone rimane insieme in una vita serena, sicura, con una sessualità soddisfacente", ha spiegato lo psicologo al Corriere, parlando della propria esperienza professionale. "Gli altri hanno vite di coppia che mantengono perché non hanno alternative, magari non li vuole nessuno, hanno paura di essere scoperti, hanno istinti sessuali meno intensi". Nel suo libro il doc sostiene che ci sono due tipologie di scelta: le strategie sessuali a breve termine e quelle a lungo termine. "Chi ha un attaccamento sicuro, basso narcisismo e buone capacità di riflettere sugli stati mentali" preferirà una storia serena e duratura, ma, attenzione, parliamo di una minoranza.
Chi è che adotta le strategie lente, che poi sono quelle a lungo termine? Pare che dipenda anche dalla grana, pensate. Chi è fedele (generalizzando) non ne ha né troppa, né troppo poca. "La disponibilità di risorse sì, favorisce le strategie lente, quindi maggiore fedeltà. Però a livelli estremi di disponibilità di risorse le cose cambiano, immagina i maschi alpha ricchi: non badano alla monogamia. In un certo senso la monogamia sembra la strada per chi non è ricco né povero". Quindi i povery tradiscono ma pure la riccanza. La fedeltà sta nel mezzo. Tutto chiaro. Questo crescente bisogno di evasione dalla coppia si traduce così nell'esplorazione di nuove modalità di rapporto.
"Negli States poliamore, coppia aperta, scambismo sono sempre più diffusi. Una coppia inizia monogama e a un certo punto uno dice: voglio un matrimonio aperto. L’altro non è d’accordo e vengono da me", ha spiegato Josephs al Corriere. Non sono stati fatti abbastanza studi sull'argomento non-monogamia felice, quindi non si può certo dire se sia meglio, peggio o uguale rispetto al rapporto di una coppia tradizionale. Ma noi non siamo professoroni, e quindi non ci resta altro da fare che affidarci ai detti popolari. Dove c'è gusto, non c'è perdenza, dicevano i nostri nonni. Certo, sapere che solo una coppia su quattro è davvero felice e fedele fa un po' impressione. Figa, quante corna insospettabili ci sono in giro?
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