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Figa, ma quanto tempo perdiamo a fare riunioni? Di persona, via Zoom, con i colleghi, con i capi. Cioè, siamo sicuri che le ore trascorse a fare briefing, aggiornarci, organizzarci, programmare e ideare siano ore ben spese? Il dubbio ci è venuto dopo l'uscita di alcuni studi e il commento di vari esperti, secondo i quali alla fin della fiera lavoreremmo meglio se evitassimo di ritrovarci ogni due per tre, e guadagneremmo pure qualche punto benessere in più. Ma pensa.

Il guaio è che non solo facciamo un botto di riunioni, ma con 'sta storia della pandemia ne facciamo pure di più di prima. Oh, a dirlo è un'elaborazione Otter.ai: il 15% circa del tempo di un’azienda è speso in riunioni. I boss sono quelli che ci passano più tempo, addirittura la metà del loro lavoro. Per i quadri intermedi invece il time dedicato ai meeting è il 35%, e non è poco. Che poi non è solo la riunione a portare via minuti preziosi, ma tutta la preparazione che c'è dietro. Secondo Otter.ai i dipendenti impiegano almeno 4 ore a week a organizzare gli incontri di lavoro. Come anticipavamo, poi, la pandemia ha dato un ulteriore sprint a questa abitudine. Con lo smart working abbiamo il 10% in più di riunioni a settimana. In sostanza è come se ogni dipendente avesse tre riunioni in più a settimana rispetto al periodo pre Covid. Sbatti. 

In questa panoramica, però, si affacciano diverse voci autorevoli a dirci che no, le riunioni non servono. O comunque non così tanto. Tipo Phil Libin, CEO della startup All Turtles, secondo il quale "la vera vittoria per la produttività e la salute non è la settimana di quattro giorni lavorativi, bensì la giornata di lavoro con zero riunioni", ha dichiarato su Twitter. Ma anche da noi c'è chi cavalca lo stesso mood zero meeting. Tipo Biancamaria Cavallini, customer success & operations director di Mindwork: "Le riunioni diventano una fonte di stress quando saturano la giornata lavorativa, soprattutto se da remoto. Le persone saltano letteralmente da una call all'altra, molte volte senza nemmeno il tempo di una pausa per alzarsi e sgranchirsi le gambe", ha dichiarato a Repubblica. Che poi, onestamente, quante di queste riunioni sono davvero utili? Quante volte stiamo lì semplicemente ad ascoltare, annuendo annoiati?

Anche qui in Italia ci si lamenta di meeting troppo lunghi e inefficaci, che tolgono tempo al lavoro e quindi alla produttività. "Il carico di lavoro percepito aumenta e il primo a risentirne è il benessere psicologico della persona", è la conferma di Cavallini. L'idea di zero meeting sta iniziando a convincere talmente tanto che, stando ai dati di un'indagine della Mit Sloan Management Review condotta su un campione di 76 aziende con oltre mille dipendenti e attività in più di 50 Paesi, il 47% delle aziende intervistate ha tagliato le riunioni del 40%, introducendo due giorni no meeting a settimana. Ma c'è anche chi ha deciso di liberare i dipendenti dagli incontri per tre giorni a week (il 35%), chi ha adottato il no meeting per quattro giorni (l'11%) e un 7% che ha deciso di mandare le riunioni definitivamente fuori dalle balle.

Dai dati è emerso che nelle aziende in cui è stato introdotto un giorno senza riunioni alla settimana c'è stato un netto miglioramento di autonomia, impegno e soddisfazione da parte dei dipendenti, con conseguente incremento della produttività e diminuzione dello stress. Quindi ok, abbiamo capito che riudurre gli incontri di lavoro sarebbe cosa buona e giusta. Ma è il caso di abolirli del tutto? "Una politica zero meeting è efficace se lascia alla persona la libertà di decidere le modalità - ha spiegato Cavallini - Tuttavia, risulta impensabile abolire le riunioni del tutto: è anche dai meeting che passano decisioni importanti, soluzioni innovative e senso di appartenenza al team e all'azienda". E voi che ne pensate, Imbruttiti? Siete a posto così o preferireste una situa zero meeting?

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