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Food&drink
pizzadibriatore

Ha aperto il 1° marzo, a un passo da Largo La Foppa, uno dei locali più pettinati della città: il Crazy Pizza di Flavio Briatore. Ci ho fatto un salto per valutare il format, la pizza, ma soprattutto per raccontarvi la situa, le persone e i prezzi che tanto stanno facendo discutere.

Iniziamo dall’arrivo al ristorante: l’ingresso è caratterizzato da un lussureggiante dehors circondato da piante e fiori, ma soprattutto da una gigantesca pubblicità di Richmond che campeggia sopra l’insegna, come a dire: "Benvenuti, stronzi!". Da lontano si intravede un esercito di camerieri muniti di auricolare, tutti tirati a lucido, e un buttafuori pronto a picchiare duro chiunque provi a pagare coi Ticket Restaurant. Aspetto con i miei amici un paio di minuti fuori dal ristorante (la cameriera non trova la prenotazione), ma il tempismo è perfetto: ecco che vediamo arrivare nientepopodimeno che Flavio Briatore, in stampelle, e subito dopo il TikToker dei record Khaby Lame. Ma non solo. Ci passa davanti una sfilata di donne, uomini e bambini che sfoggiano abiti a quattro zeri manco fosse il Met Gala. Tendo l’orecchio per captare qualcosa di interessante: i nani parlano, praticamente, più lingue di me e coi loro telefonini anziché giocare a FarmVille fanno mining di criptovalute. Ne sono certo.

"Prego signori, il vostro tavolo è pronto!". Entriamo, finalmente, nella pizzeria di Flavione: sviluppata su due piani, le pareti sono costellate di fotografie che ritraggono alcuni volti noti mentre addentano la pizza. Uno fra tutti: Berlusconi. Prima considerazione: l’arredamento dovrebbe essere opulente e chic, con un tocco internazionale, ma in realtà ricorda più un privé di una discoteca con cucina, dalle parti della Brianza. Le poltrone sono tutte imbottite, con una strana (e brutta!) maniglia sullo schienale, ma soprattutto sono scomode: troppo alte rispetto ai tavolini o viceversa. Seconda considerazione: più che a Monza, sembra di stare su una nave da crociera a giudicare dalla colonna sonora. Ma di questo ne parleremo più avanti. 

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Ci accomodiamo al tavolo, e subito arriva un cameriere di vent’anni a raccontarci che la pizza è senza lievito, che hanno le birre artigianali del Salento, eccetera eccetera. Ma guardiamo il menù: si parte dalla Margherita a 14 euro alla pizza col Patanegra a 60 euro, mica male! Ordiniamo una Al Prosciutto, una Parmigiana e una Salame & Gorgonzola, più tre birre a gradire. Mentre attendiamo le pizze, non ci viene offerto nessun antipasto (un po’ ci speravo!) e quindi iniziamo a vagare con lo sguardo per mettere a fuoco la fauna intorno a noi: famiglie ricche, businessman, coppie annoiate ma vestite Gucci, ragazzini in Balenciaga con collane e braccialetti di perle, di nuovo famiglie ricche e così via. "A questo punto meglio i caraibi!", esclama una signora. C’è addirittura un manipolo di diciottenni, in piedi al bancone, che fanno serata tra di loro e sembra a tutti una cosa normale. L’acustica è terribile, quindi il locale risulta molto chiassoso, ma per fortuna c’è la selezione musicale a venirci incontro: Self Control di Raf, Felicità puttana dei TheGiornalisti, Primavera di Marina Rei in versione tribal-funky-disco e altri pezzi allucinanti.

Il vero fiore all’occhiello di Crazy Pizza, però, è il gusto per lo spettacolo. Come le onde dell’Acquafan, allo scoccare di ogni ora parte Volare dei Gipsy King sparato a tutto volume: è il segnale che stanno arrivando i pizzaioli acrobatici a far volare le pizze passando tra un tavolo e l’altro. I camerieri cercano, loro malgrado, di coinvolgere gli ospiti, sventolando in alto i tovaglioli bianchi e battendo le mani. Ed ecco che tutti, magicamente, siamo al Billionaaaaaaire! Su le maniiiiii! L’entusiasmo dura comunque pochissimo, giusto cinque minuti di show - come quando in autostrada passi davanti a un incidente e poi acceleri - ma è una montagna russa affascinante. Cioè, volevo dire: imbarazzante.

Ci portano le pizze, finalmente: sottilissime, come ci aspettavamo, ma discretamente buone. Oddio, la Parmigiana non era molto saporita, ma le altre due non erano malaccio. Le consumiamo in purezza, ma volendo ci si può aggiungere il solito olio piccante disponibile su ogni tavolo. Il problema è che, terminata la pizza, abbiamo ancora fame. Decidiamo allora di provare i famosi dolci a 15 euro: ordiamo un Tiramisù al minuto e una Torta Crazy. Ma che cos’è il Tiramisù al minuto? Chiediamo maggiori info al cameriere ma mentre ce lo racconta si interrompe bruscamente perché viene strattonato e richiamato all’ordine. Ci deve essere un’emergenza, pensiamo noi. E invece sta solo arrivando una torta di compleanno, quindi: musica a palla, canzone Happy Birthday di Stevie Wonder e plotone di camerieri con annessa coreografia di fuochi d’artificio, come da manuale. Forse al minuto significa che per 16 euro al minuto puoi agguantare tutto il tiramisù che riesci, tipo prova ricompensa dell’Isola dei Famosi? E invece no, lo scopriamo più tardi: significa che ti preparano il tiramisù di fronte, senza uova ma con tanta (forse troppa!) crema al mascarpone. Siamo leggermente esausti dall’assaggio dei dolci, quindi decidiamo di scendere giù dalla giostra, pagare e andarcene via.

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Siete pronti a conoscere il conto? 140 euro per 3 pizze, 3 birre, 2 dolci e 3 caffè. Una cifra considerevole per una pizzata dall’amico Flavio, ma non poteva essere altrimenti. Tiriamo quindi le somme: Crazy Pizza vale l’experience oppure no? Forse no: troppo chiassoso, sedute scomode e pizze che alla fine non ti sfamano del tutto (anche se i dolci li digerisci il giorno dopo).

E allora ripenso alla foto sorridente di Berlusconi che mangia la pizza, incorniciata e messa in bella mostra sulle scale del ristorante: e se ci fosse stato lui, Umberto Smaila o Belen Rodriguez, a cenare di fianco a me, avrei cambiato il mio giudizio sulla serata? Beh, non voglio fare l’ipocrita: sicuramente sì, che diamine! Certe emozioni non hanno prezzo.

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