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Cosa vuol dire il termine Bauscia? Qual è il suo significato? Se si cerca su Google bauscia significato, fra i primi risultati spicca quello della Treccani, che riporta il lemma Bauscia come sinonimo di fanfarone, spaccone.

Il termine Bauscia significa letteralmente bava ed era, in effetti, un termine parecchio usato per indicare proprio uno spaccone, colui che si dava delle arie, uno sbruffone pieno di sé che parlava troppo per lodarsi e perdeva bava (o meglio, saliva!).

In seconda battuta si legge bauscia come sinonimo di milanese. Il Bauscia milanese come lo si intende oggi, però, ha un significato leggermente diverso da quello che veniva attribuito inizialmente al termine e che si legge sui maggiori dizionari della lingua italiana. È infatti diventato un modo per definire il milanese da parte dei non milanesi.

  • Significato Bauscia: differenza fra ieri e oggi

Bauscia è dunque un termine dialettale che nasce nel XX secolo nella zona della Brianza (a Lissone, per la precisione) e stava a indicare quelle persone che aiutavano i forestieri nella ricerca delle migliori botteghe e artigiani in cambio di denaro. I Bauscia erano soliti disporsi ai confini della città per poter abbordare i turisti e far loro da cicerone, spesso e volentieri accompagnandoli direttamente nei loro giri turistici. Con il tempo il termine Bauscia ha mutato il suo significato fino a diventare il Bauscia milanese che conosciamo e che indica, al giorno d’oggi e in senso ironico, una tipologia di piccolo imprenditore poco aperto alle innovazioni, egocentrico e poco aperto alla collaborazione o a condividere decisioni. Si tratta di solito di qualcuno che vuole decidere e intervenire anche in quei settori di cui ha scarsa (o addirittura nessuna) competenza.

  • Significato Bauscia: l’accezione calcistica

Oltre al significato quotidiano, per così dire, il termine Bauscia ha nel tempo assunto anche un senso legato alla fede calcistica dei cittadini della città meneghina – e non solo. Come è noto, il derby milanese si disputa fra le due squadre che dividono i cittadini milanesi in due fazioni: rosso blu e neroazzurro. Milan e Inter.

La parola Bauscia entra in gioco proprio per rimarcare questa contrapposizione ed è in particolar modo riferita al club calcistico dell’Inter. Per lungo tempo nel corso del XX secolo, e a partire dagli anni venti, i tifosi milanisti furono prevalentemente di estrazione proletaria e per questo motivo venivano soprannominati dagli interisti casciavit (cacciaviti) proprio per sottolinearne l'origine popolare. A loro volta i tifosi milanisti chiamavano bauscia gli interisti, per rimarcarne invece l'estrazione sociale più elevata, poiché a quel tempo la tifoseria nerazzurra era composta soprattutto dalla media borghesia. Pare che a rilanciare la dicotomia tra bauscia e casciavit, attorno ai primi anni sessanta, fu il giornalista sportivo Gianni Brera.

Sul finire degli anni cinquanta la distinzione terminologica tra le due tipologie di tifosi si è pian piano attenuata di pari passo alla riconfigurazione dell'assetto sociale ed economico dell'Italia, sino a rimanere di uso comune, mantenendo però un’accezione puramente burlesca.

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