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È passato quasi un anno dalla morte di Raffaella Carrà, avvenuta il 5 luglio 2021. Una grande perdità per il mondo dello spettacolo, per noi cresciuti negli anni '90, per quelli degli anni '80, ma pure per i nostri genitori, per i nonni anche. E per le nuove generazioni, che magari hanno solo sfiorato il talento incredibile della nostra diva. Cantante, attrice, conduttrice, ballerina, autrice. Immensa Raffa. Ma perché ne parliamo adesso, direte voi. Perché è uscito un libro super interessante, L'arte di essere Raffaella Carrà, di Paolo Armelli (Blackie edizioni). Una lettura top da portarsi sotto l'ombrellone, visto che ormai siamo in odore di vacanze. Un'opera che vuole raccontare, attraverso dieci capitoli, altrettanti insegnamenti della divina. Quasi fosse una sorta di manuale di auto-aiuto, un libro per ricordarci come vivere felici e liberi. Ma vediamole queste dieci dritte, e prendiamo spunto.

Nessuno ha le caviglie troppo piccole.
Prenditi i tuoi tre minuti di celebrità.
Un nuovo taglio di capelli risolve tutto.
Sei molto più del tuo ombelico.
C’è sempre una Spagna che ti aspetta.
Fai l’amore con chi hai voglia tu.
A volte le paillettes non fanno abbastanza luce.
Meglio provare e sbagliare che non fare.
Se non hai uno zio argentino, forse lo zio argentino sei tu.
Il rumore va bene finché decidi tu.

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In sostanza, sii chi vuoi essere. Non per niente Raffaella è stata paladina indiscussa del mondo Lgbtq+ anni prima che arrivasse Lady Gaga a cantarci Born this way. Dritte frivole anche, leggere, figlie di un mood spensierato di libertà e auto accettazione. Di body positivity prima ancora che la body positivity diventasse di moda grazie ai social. "Nessuno ha le caviglie troppo piccole", ad esempio, parte dagli esordi di Raffaella, quando, a quattordici anni, venne seccata da una scuola di danza perché aveva le caviglie troppo piccole, che a dire dei professoroni non l'avrebbero mai fatta diventare una danzatrice classica professionista. Ah no? La Raffa li ha asfaltati, diventando ballerina, coreografa e prima donna di un'infinità di programmi, in Italia e all'esterno.

La Raffa era amatissima dai nonni, addirittura dai bisnonni, presenza rassicurante della tv per bene. Eppure, nello stesso identico modo, era adorata dai rivoluzionari, portatrice di venti di novità da quando negli anni '70 alla faccia della censura sfoggiò un delizioso ombelico nudo in prime time. Che queen. Ma, come ricordato nel capitolo Sei molto più del tuo ombelico, la divina fu anche portatrice sana di autodeterminazione femminile. "Diciamo che è un libro che può verosimilmente aiutarci a ritrovare la fiducia in noi stessi prendendo spunto dalla storia di una grande donna, che ha saputo far valere il suo talento, rialzarsi dopo ogni caduta e insegnare molto a tutti noi a diversi livelli, decennio dopo decennio, portando avanti le cose in cui credeva con una naturalezza e una praticità tali da lasciare disarmati anche i più prevenuti", ha detto a GQ Armelli, parlando del suo libro. 

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E che dire del suo messaggio di amore libero, contenuto in Tanti auguri? Fai l’amore con chi hai voglia tu è uno dei capitoli del libro, che si rifà naturalmente alle celebri strofe della canzone. Oh raga, era il 1978.

Non c'è odio non c'è guerra,
Quando a letto l'amore c'è
Com'è bello far l'amore da Trieste in giù
Com'è bello far l'amore, io son pronta e tu
Tanti auguri, a chi tanti amanti ha
Tanti auguri, in campagna ed in città
Com'è bello far l'amore da Trieste in giù
L'importante è farlo sempre con chi hai voglia tu
E se ti lascia lo sai che si fa
Trovi un altro più bello Che problemi non ha

Un inno iconico, manifesto di libertà universale cantato in un'epoca assai bigotta, che ha reso Raffaella Carrà un faro dell'emancipazione femminile e del mondo gay. E poi c'è il capitolo Il rumore va bene finché lo decidi tu. Nonostante la fama esagerata, Raffaella Carrà è sempre stata attenta a mantenere privati molti aspetti della sua vita. "Insegna molto ai ragazzi che oggi sui social dicono qualsiasi cosa, esponendosi", ha spiegato l'autore del libro al Messaggero. Insomma, Raffa insegnaci la vita. Ancora, e per sempre.

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