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Goblin mode, ovvero il bello di essere impresentabili: quando fare schifo diventa una tendenza

Tutto è nato dai mesi chiusi in casa causa pandemia: divanate infinite, outfit casalinghi, generale scoglionamento, poca cura di se stessi. Per dirla breve: abbrutimento totale

Fermi tutti. Letteralmente. Vi state truccando per uscire? State scegliendo i vestiti da indossare oggi? O magari state per farvi una doccia, lavare i capelli, fare la ceretta o un po’ di sport? Fermatevi, è tutto superato. Il nuovo trend è quello di fare schifo. Di fare cagare, di essere impresentabili. A saperlo prima risparmiavamo tanta fatica, ma tant’è. Il fenomeno si chiama Goblin mode, che in pratica rappresenta la libertà di mostrarsi come cavolo si desidera, fregandosene dei modelli imposti da società, tv, social e compagnia bella. Tutto è nato dai mesi chiusi in casa causa pandemia, quando la tuta era diventata la nostra BFF. Divanate infinite, outfit casalinghi, generale scoglionamento, poca cura di se stessi. Per dirla breve: abbrutimento totale. Che non dovrebbe essere una cosa figa, ma alla fine lo è diventata, anche grazie a serie (stupende) come Euphoria. Presente il look trasandato di Rue (che però sarebbe una tossica, quindi ci può pure stare)?. Felpe, magliette a caso, tute, capelli arruffati, occhiaie. Ecco.

Potremmo banalmente chiamarla pigrizia, inettitudine, ma risulteremmo parecchio boomer perché i giovani smanettoni dei social stanno trasformando questo mood in un vero e proprio stile di vita. L’hashtag #goblinmode sta spopolando, ed è associato a video, meme e post su Twitter, Instagram, TikTok, Facebook. I ragazzi si vantano di mangiare cibo spazzatura e di trascorrere ore sullo smartphone stesi sul divano, conciati da far schifo, senza niente di interessante da fare. Ozio puro. Roba di cui una volta ci saremmo vergognati terribilmente, e che invece oggi fa figo. Il Guardian si è messo ad approfondire il trend, che in realtà è nato prima della pandemia ma con il Covid ha trovato grande fertilità. Facile intuire da dove arrivi il termine Goblin, da quegli esseri orrendi con le orecchie a punta che rendono bene l’idea dell’essere mostruoso.

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Cercando di andare un po’ più a fondo, si può comprendere come il Goblin mode nasca (anche) in risposta all’eccessiva e fintissima perfezione palesata sui social network, vero dramma dei nostri tempi. Il fatto che sia in atto una sorta di ribellione, seppur estremizzata, rispetto a questi ideali, fa sperare in un una nuova ricerca della propria personalità, che rompe i modelli patinati alla Kim Kardashian e abbraccia una libertà più wild. Ormai sui social tutto è pornograficamente esposto, e questo non può che generare ansia da prestazione: bisogna praticare sport che rendono fighi e super tonici, bisogna mangiare healthy, bisogna truccarsi bene, bisogna avere tanti hobby, stare al passo con i 20enni che costruiscono imperi milionari grazie a una start up geniale, dedicare mezz’ora alla skin care tutte le sere, fare carriera, essere interessanti. Figa, anche meno.

Ma il Goblin mode, per fare della psicologia spicciola, potrebbe raccontarci qualcosa anche del nuovo spirito con cui la Gen Z sta vivendo il mondo del lavoro, non più incentrato sull’iper produttività e sul sacrificio, ma sulla ricerca della propria soddisfazione e su una migliore qualità della vita. Che, ovviamente, non si rispecchia in un pirletta immobile sul divano a mangiare hamburger e giocare alla play con una tuta sporca e il cappuccio in testa, ma che magari ha bisogno di spingersi fino a questo limite per riaffermarsi. Il problema, però, è che alla fine anche questo atteggiamento è diventato una moda. E se ci vestiamo di merda e non ci laviamo solo per gasarci sui social e raccogliere centinaia di like… alla fine siamo davvero così liberi?

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