“Cerco aiuto pizzaiolo, camerieri caffetteria e banconista bar per la stagione estiva. Lo stipendio lo decidete voi, il giorno libero lo decidete voi e gli orari anche". Wow, un sogno? No, tutto vero. L'annuncio è stato pubblicato su Facebook da Pierluigi Lucino, imprenditore leccese di 40 anni. Una provocazione, ma nemmeno poi tanto. Visto che, come sappiamo, nella ristorazione c'è una certa penuria di personale, Lucino si è inventato un annuncio che (si spera) non lascerà indifferenti giovani e meno giovani in cerca di lavoro. I locali interessati dalle ricerche sono una piccola pizzeria e il nuovo Riviera Bar Bistrot, a Porto Cesareo, in Puglia. Zona gettonatissima soprattutto in estate, e considerando che ormai è estate da tipo due mesi causa caldazza anomala, urge trovare gente che lavori.
"In tv e sui social si parla di imprenditori che sfruttano, in realtà io e i miei colleghi in zona non riusciamo a trovare persone disposte a lavorare nonostante stipendi più che dignitosi", ha confermato l'imprenditore. "Offro dai 1200 euro in su netti al mese e non trovo persone disponibili". Sono mesi che Lucino non riceve un cv decente. Un bel problema, che conferma l'andazzo generale nel mondo della ristorazione, in cui i giovani sembrano non avere alcun interesse a lavorare fino a tardi e pure nel weekend. Se ne sono lamentati gli chef stellati, ma la questione riguarda tutti i locali, senza differenze. La pandemia ha cambiato le priorità, lo sappiamo. I giovani si stanno licenziando in massa perché desiderano lavori più soddisfacenti, stipendi più giusti, orari che consentano un maggiore equilibrio con la vita privata. Sacrosanto. A fare le spese di questo mood, però, sono soprattutto bar, ristoranti e locali in genere, che per loro natura richiedono un impegno spalmato nelle ore e nei giorni della settimana. Lucino ha deciso così di provare a rendere l'annuncio di lavoro più desiderabile, offrendo ai potenziali lavoratori piena libertà.
Basterà? Giusto per fare un esempio, per il ruolo di aiuto pizzaiolo la paga può arrivare a 1500-1600 euro netti al mese, ma è da tempo che l’imprenditore non trova candidati. Per questo ha deciso, addirittura, di ridurre il numero di pizze sfornate in una serata. "Non posso far lavorare troppo l’unica persona che ho, non sarebbe giusto. Invece di 150 pizze abbiamo messo il tetto a 100", ha spiegato al Corriere. Raga, poi è vero che ci sono pure tanti furbetti eh. Il proprietario dei due locali ha raccontato al giornale di aver ricevuto pure persone che chiedevano di lavorare in nero pur di non perdere il reddito di cittadinanza. "È paradossale ma è successo. In un contesto del genere piuttosto si aiutino gli imprenditori ad assumere in regola, no ai 5 euro l’ora sì ai contratti collettivi nazionali che ci sono e vanno applicati". Giusto, bravo.
Ma il problema, secondo Lucino, è pure che i giovani non considerano il lavoro da camerieri come un’opportunità o un'experience utile. "Durante la pandemia molti sono andati a lavorare da altre parti, chi aveva voglia di lavorare ha trovato impiego nella logistica o in azienda. Sono mesi che posto annunci. È una situazione grave che sta mettendo in crisi la ristorazione locale. Che, ci tengo a ribadirlo, non è fatta di disonesti come si sente dire troppo spesso". Oh raga, se avete amici in cerca di lavoro da quelle parti... sapete cosa fare.
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