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L'ultima campanella prima delle vacanze estive ha da sempre un sapore speciale. Dai, ce la ricordiamo tutti quella sensazione di libertà, di spensieratezza estrema e di gioia di vivere che ci assaliva da piccoli e da ragazzi quando, a giugno, salutavamo maestre e compagni di classe e ci tuffavamo verso un'estate di svaghi e allegria. Con l'eta adulta, però, iniziamo a subire il peso di queste infinite 14 settimane off school: una menata che riguarda principalmente i genitori, che per un'intera estate hanno a casa nani esaltatissimi e non hanno la minima idea di come gestirli, mentre loro sono ancora impegnati con il lavoro e i soliti cazzi quotidiani. Una domanda, quindi, sorge spontanea: perché in Italia le vacanze estive durano così tanto?

A settembre i nostri ragazzi torneranno a scuola tra il 12 e il 19, ma come ci arriveranno? Ok i compiti delle vacanze, ma una questione importante su cui riflettere (una fra le tante) riguarda proprio la regressione che i giovani studenti vivono in un periodo senza lezioni così prolungato. Non ce la siamo inventata noi 'sta cosa eh: lo dice l’American Educational Research Association, secondo cui più della metà dei ragazzi va incontro alla cosiddetta summer learning loss, cioè alla perdita di una bella percentuale di nozioni in campo umanistico (tra il 17 e il 28%) e matematico (tra il 25 e il 34%). E questo al di là dei compiti e dei libri da leggere che sono stati assegnati loro. Siamo praticamente l'unico paese ad avere vacanze estive così lunghe. In Francia, Germania, Regno Unito e Norvegia, per esempio, gli students si godono circa 6-8 settimane consecutive di summer holidays

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Il discorso è che le vacanze dei nostri bambini e adolescenti si concentrano soprattutto d'estate, mentre in molti paesi ci sono vacanze più brevi ma sparse in più periodi dell'anno. Ad esempio in Francia, le vacanze estive durano 8 settimane, ma tra ottobre-novembre e a Carnevale si chiudono le scuole per circa un mese. Quindi ok, non hanno il bidet, ma sanno sicuro bilanciare le vacanze scolastiche meglio di noi. In sostanza la situazione è questa: l'Italia detiene il primato sia dei giorni di lezione sia di quelli di vacanza, quasi tutti concentrati nel periodo più caldo dell’anno (figa, specialmente questo afosissimo 2022). Questa italica organizzazione delle holidays post scuola dipende da un ormai superato ragionamento sul ciclo del grano, che si miete a luglio, e che decenni e decenni fa serviva per permettere a tutti, anche ai figli dei contadini, di frequentare le lezioni. Ormai però siamo nel 2022, e l'unico grano che mietono i ragazzini è quello di FarmVille.

Ma torniamo ai problemi. Oltre alla regressione degli studenti durante la lunghissima estate, c'è il problema dei genitori che devono occuparsi di bambini e ragazzi senza scuola. Che se non hanno nonni a disposizione everyday o i soldi per pagare baby sitter e centri estivi (c'è un bonus, ma riguarda i figli di dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione) devono organizzarsi con tetris complicatissimi per alternarsi nella gestione dei nani. Un bello sbatti. In Italia pare non ci sia nessuno interessato a cambiare le cose. Qualcuno ci ha provato, negli anni: tipo nel 2013 il governo Monti propose di passare da tre a un mese di vacanze, ma poi la riforma del calendario scolastico venne archiviata e ciao. Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, ha fatto sapere che torneranno le scuole estive, che l'anno scorso hanno aiutato moltissime famiglie. Ogni scuola, però, è a sé e non è mica detto che si risolva il problema di ogni famiglia italiana: il cambiamento più significativo e definitivo riguarderebbe il calendario scolastico ma, come abbiamo detto, la questione al momento non sembra interessare nessuno. A parte i genitori, si intende.

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