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Schiscià il butun verd: sono arrivati i distributori di benzina ‘Imbruttiti’ che parlano in milanese

Un'iniziativa di Eni per tutelare le tradizioni italiane ha portato anche a Milano le colonnine che parlano in dialetto

Immaginate di dover fare benza e che la colonnina dell’automatico inizi a parlare in dialetto milanese. 

Fa su la benzina e va a pagà alla cassa. 

No, non è l’effetto del caldo o del caro carburante, può succedere davvero in questa torrida estate meneghina. Da qualche giorno le settanquatro stazioni di servizio Eni live station, fuori e dentro la Circonvalla, si esprimono in dialetto

In realtà si tratta di un progetto molto più ampio che coinvolge circa 1.700 distributori in tutta Italia – 257 in Lombardia – del cane a sei zampe. Con il cambio tecnologico che ha introdotto nuovi terminali digitali nelle stazioni di servizio, Eni ha pensato a questa iniziativa per tutelare il dialetto delle varie zone come lingua che “contribuisce a creare un senso di appartenenza, offrendo espressioni che esprimono leggerezza, ironia e immediatezza, utilizzate in famiglia e in contesti informali dalla maggior parte degli italiani”. 

Metteg denter i danè o i carta, attendi un cicinin o espressioni simili, prima stupiscono l’automobilista meneghino, ma poi fanno sorridere a crepapelle. Testimonianze, non solo da Milano, iniziano a circolare sui social e a diventare virali. Insomma, siamo a un livello altissimo. Nemmeno il naviga che parla con la voce del Signor Imbruttito apparso in un nostro video pubblicato qualche tempo fa era arrivato a tanto.

A questo punto non potevano mancare le voci fuori dal coro. I fenomeni dal profilo Linkedin condito di inglesisimi ad cazzum che accusano Eni di diffondere il provincialismo italico, la sottocultura, la mancata internazionalizzazione e bla bla bla.

Ora, vorremmo ricordare a questi gran visir che una pompa di benzina non è il college di Oxford e che i gesti per rifornire il proprio bolide  sono piuttosto standardizzati all over the world. Inoltre, a beneficio dei turisti stranieri o di chi non comprende il dialetto, le nuove colonnine dei distributori in questione prevedono in alternativa la scelta tra sei lingue internazionali di comune utilizzo. Siete proprio sicuri che la stessa cosa succeda all’estero con l’italiano?

Uè ciapàratt, rump nen ai ball. Fa su la benzina e va a laurà 

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