Si sa, quante volte lo avete sentito? Meglio evitare di stare troppo incollati al cellulare. Sia per le ore di tempo letteralmente buttate a guardare le pirlate più disparate, sia perché non fa proprio bene a livello fisico e mentale al nostro corpo.
La nostra principale nemica quando si tratta di smartphone è infatti la famigerata luce blu. L’esposizione eccessiva alla luce degli schermi è infatti stata collegata da diversi studi a obesità, mancanza di sonno e problemi psicologici. Ma non solo: la luce blu porta con sé ulteriori sbatti, tipo l’interferire col ciclo sonno-veglia. Per questo ci viene detto di non usare il cellulare prima di metterci a letto, chiaro.
Ma se tutta questa sequela di effetti negativi non vi ha ancora mandato in para, l’ultima ricerca proveniente dagli USA potrebbe darvi il colpo di grazia. Parliamo dell’ultimo studio apparso sulla rivista Frontiers in Aging e firmato dai ricercatori dell’Oregon State University proprio a proposito della luce blu. Per il loro studio, i ricercatori hanno usato due gruppi di insetti: alcuni esposti alla luce blu e altri completamente al buio, confrontando poi il livello dei loro metaboliti. Ebbene, i risultati hanno evidenziato che negli insetti esposti alla luce blu, i valori del metabolita succinato erano aumentati, ma i livelli di glutammato si erano ridotti. Cosa significa? Che livelli più bassi di glutammato - dopo l’esposizione alla luce blu - possono causare la morte prematura delle cellule o l’invecchiamento precoce di esse, perché sono responsabili della comunicazione tra i neuroni.
Si può comunque tirare un sospiro di sollievo, perché nello studio è stata usata una luce blu più forte di quella a cui siamo esposti noi esseri umani con i nostri dispositivi elettronici. Quindi, probabilmente, non abbiamo poi così tanto da temere sul fattore invecchiamento precoce. Però sui problemi elencati prima, tipo sonno distrutto, ci sono già certezze. Ocio!
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