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Il fondatore di Patagonia ha ceduto l’azienda a una No Profit che combatte il cambiamento climatico, senza guadagnarci nulla (anzi)

Yvon Chouinard ha trasferire tutte le quote dell'azienda (per un valore di circa 3 miliardi di dollari) a un'organizzazione ambientalista e a un fondo d'investimento che tutela la natura. "La Terra è il nostro unico azionista"

C’è chi dice “brutta roba il cambiamento climatico” e poi manco chiude il rubinetto mentre lava i piatti, e chi invece decide di donare la propria azienda da 3 miliardi di dollari a una organizzazione ambientalista. Ok.

Il supereroe in questione è Yvon Chouinard, 83 anni, fondatore del marchio di abbigliamento outdoor Patagonia. Conoscete? Alpinista e appassionato di montagna, da sempre Yvon è considerato un uomo d’affari piuttosto atipico e un fervente ambientalista. L’uomo ha deciso di trasferire il 100% delle quote dell’azienda (per un valore stimato di circa 3 miliardi di dollari) a un’organizzazione ambientalista, la Holdfast Collective, e a un fondo d’investimento che tutela la natura, il Patagonia Purpose Trust. Figa che gesto potente. “La Terra è il nostro unico azionista“, ha scritto Chouinard in una lettera pubblicata sul sito web di Patagonia. “Non ho mai voluto essere un uomo d’affari. Ho iniziato come artigiano, realizzando attrezzature da arrampicata per me e i miei amici prima di passare all’abbigliamento”. Tel chi il video, va che roba grandiosa che ha fatto il Chouinard.

Che Patagonia fosse attenta all’ambiente, già si sapeva. Oltre a scegliere con grande attenzione le proprie materie prime, ogni anno donava l’1% delle sue vendite a Ong ambientaliste. Evidentemente per il fondatore questi gesti non erano abbastanza. “Speriamo che questo influenzi una nuova forma di capitalismo che non si risolva con pochi ricchi e un sacco di poveri, stiamo cedendo la massima quantità di denaro a persone che stanno lavorando attivamente per salvare questo pianeta”, ha spiegato il buon Chouinard. Uno cazzuto, l’imprenditore: nel 2021, per dirne una, si è rifiutato di continuare a vendere il suo abbigliamento a un resort sciistico del Wyoming che aveva ospitato una raccolta fondi a favore della campagna elettorale di Donald Trump.  

Da adesso, quindi, i Chouinard non saranno più proprietari dell’azienda, che invece continuerà a operare come società privata a scopo di profitto, vendendo ogni anno 1 miliardo di dollari tra giacche, cappelli e pantaloni da sci. Ovvio, la family non è che adesso si darà alla briscola, ma gestirà la Patagonia Purpose Trust per controllare che la produzione dell’azienda continui a essere responsabile da un punto di vista ambientale e che i guadagni vengano effettivamente dati alla Holdfast Collective per combattere il cambiamento climatico. Gli esperti hanno fatto notare, però, che l’assenza di un interesse finanziario diretto da parte degli ormai ex proprietari, potrebbe rappresentare un rischio per l’andamento dell’azienda, che potrebbe andare incontro a una riduzione dei profitti. Sperem di no. I Chouinard non solo non ci guadagnano a livello economico, ma ci smenano pure: con questa donazione infatti pagheranno tipo 17,5 milioni di tasse. A maggior ragione… chapeau!

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