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1930

Ogni Imbruttito che si rispetti sa che a Milano esiste un bar che si chiama 1930, ma pochissimi possono vantare di esserci stati. Perché? Perché si tratta di un secret place, ispirato agli speakeasy dell’America del proibizionismo. Nessuno (a parte chi ci è stato ovviamente) sa esattamente dove si trovi. Manco Google Maps, pensate. Dovrebbe collocarsi in Piazza Cinque Giornate, in un posto anonimo, senza insegne, forse nascosto dentro una caffetteria o gastronomia etnica. Vai a sapere. Anonimo fuori eh, perché dentro invece è davvero figo.Tanto da essersi piazzato 35esimo nella speciale guida World’s 50 Best Bars 2022. Applausi.

Il 1930 è di proprietà di Flavio Angiolillo e Marco Russo ed è stato pensato per replicare il mood del proibizionismo americano. Caratterizzato da mattoni a vista e luci soffuse, il locale ha una proposta di bevande di altissimo livello. Oltre al whisky di segale e moonshine, qui si trovano anche alcuni dei migliori cocktail d'Europa, come sottolineato dalla guida che ha premiato il bar. Il 1930 "non è solo uno dei bar più esclusivi del mondo, ma anche uno dei più esotici", si legge nel commento. Nella classifica, va detto, c'è anche un altro locale meneghino, il Camparino in Galleria, sceso dal 27esimo posto dello scorso anno al 73esimo della nuova classifica. Vabbè, succede. L'importante è esserci. Ma torniamo al 1930...

In realtà trovare il locale non è una vera mission impossible, ma è comunque intrigante. Angiolillo e Russo hanno svelato che bisogna andare al Mag Cafè in Ripa di Porta Ticinese 43 e chiedere di essere invitati. Tendenzialmente, bisogna essere già soci o assidui frequentatori del locale, o del Barba. Solo così entrerete nelle grazie dei proprietari, che vi concederanno l'invito. Sopra la tessera che vi verrà consegnata c'è solo un numero di telefono, il resto è scritto con inchiostro UV. Per sapere dov'è il posto bisogna fare una call e via, il gioco è fatto. Basta consegnare la tessera all'ingresso e siete in. Dentro l'atmosfera è deliziosamente retro, con un bancone anni ’30 che fa da portale alla divina proposta dei drink. Da provare El Milanes, che viene servito con un ossobuco e risotto. Ma anche Adieu Cherie, con lime, pompelmo, moroccan syrup, gin, rose flower water e cordial camomilla. La scelta è ampia e davvero complessa. Sparsi per il locale, cimeli di un'altra epoca, come il vestito che Alain Delon indossò durante le riprese di uno dei suoi film, o il pianoforte a coda che fa sognare gli anni della Belle Époque.

La classifica World’s 50 Best Bars 2022, va detto, è dominata al primo posto dal Il Paradiso di Barcellona. Anche questo, un locale clandestino, tutto da scoprire. "Nascosto dietro un frigorifero antico nel retro di un negozio di pasticcini senza pretese a Barcellona – si legge nel comunicato stampa – Paradiso offre una visione davvero magistrale dello speakeasy, combinando tecnica, precisione e creatività con un incrollabile senso del divertimento". Curioso, però, che il proprietario sia italianissimo: Giacomo Giannotti è toscano di Lucca e ha aperto il Paradiso nel 2015, dandogli lo stesso nome della gelateria di famiglia. Insomma, alla fine noi italians ci mettiamo sempre lo zampino.

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