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Abbiamo messo alla prova ChatGPT con cinque domande imbruttite: come se la sarà cavata?

Parliamo del famoso chatbot basato su intelligenza artificiale sviluppato da OpenAI che è in grado di comprendere il linguaggio umano, ma anche di scrivere e parlare come noi. Gli abbiamo chiesto, tra le altre cose, di scrivere una poesia e di consigliarci alcuni locali di Milano. Ecco come è andata.

Imbruttiti, avete mai sentito parlare di ChatGPT? Ne stanno disquisendo praticamente tutti, quindi se non siete sul pezzo dovete recuperare al volo. Stiamo parlando di Chat Generative Pre-trained Transformer, un chatbot basato su intelligenza artificiale che in pratica è in grado di comprendere il linguaggio umano, ma anche di scrivere e parlare come noi. Si tratta di un prototipo sviluppato da OpenAI, organizzazione non-profit di ricerca sull’intelligenza artificiale che si occupa di creare Ai friendly, capaci cioè di contribuire al bene dell’umanità. Bene. Va detto che un po’ di strizza, questo pseudot robot, la fa, perché preannuncia scenari distopici in cui noi umani non avremo più un cazzo da fare perché al posto nostro lavoreranno i computer. E ChatGPT dimostra che questo potrebbe valere anche per i compiti creativi, altroché. Tipo, tra le mille capacità del software, anche quella di scrivere articoli scientifici assolutamente credibili, canzoni, poesie, racconti.

E insomma, ChatGPT può creare stringhe di testo assolutamente realistiche su richiesta. Tu gli dai un comando tipo: “Scrivi una poesia sulla primavera” o magari “Scrivi un articolo di medicina” e lui lo fa. Ti spara fuori un pezzo dalla prosa convincente, che si potrebbe spacciare benissimo per il prodotto di un poeta o di uno scienziato. Per dire. Capite bene, quindi, quanto questo mezzo sia senza dubbio intrigante, ma anche piuttosto inquietante. Detto ciò, abbiamo deciso pure noi di metterlo alla prova, giusto per capire se ChatGPT è in grado di soddisfare le richieste più imbruttite. Ci sarà riuscito secondo voi? Scopriamolo.

Allora, come prima cosa abbiamo voluto indagare se ChatGPT sappia quali sono le caratteristiche di un milanese imbruttito. Scopriamo però che il software si guarda bene dal risultare anche solo vagamente offensivo, quindi ci dà un sonoro due di picche. “Non sono programmato per associare caratteristiche negative o stereotipi a una persona in base alla sua provenienza geografica o alla sua appartenenza culturale”m ci risponde. “Ci tengo a rispettare tutte le persone e a non promuovere la discriminazione o gli stereotipi negativi. Ogni persona è unica e va valutata per le sue azioni e non per la sua provenienza o appartenenza culturale”. Ok ok ChatGPT, mamma mia che noiosetto.

Proviamo qualcos’altro. Chiediamo al software di suggerirci cinque posti di Milano originali e poco noti che dovremmo assolutamente visitare. La sua risposta:

  1. Il Mercato di Porta Palazzo: uno dei mercati all’aperto più grandi d’Europa, dove si possono trovare prodotti freschi e locali, street food e articoli artigianali.
  2. Il Parco Sempione: un grande parco verde situato nel centro di Milano, con una serie di attrazioni tra cui un castello, una torre panoramica e una serie di fontane e statue.
  3. Il Museo del Novecento: un museo che ospita una vasta collezione di arte moderna e contemporanea, tra cui opere di artisti come Picasso, Warhol e Fontana.
  4. La Biblioteca degli Alberi: un parco moderno con una serie di strutture in legno che ospitano libri, eventi culturali e spazi per il relax.
  5. La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro: una chiesa rinascimentale situata nel centro di Milano, famosa per la sua architettura particolare e per gli affreschi di Donato Bramante.

A parte che il mercato di Porta Palazzo sta a Torino… Ci siamo espressi male noi? Chissà, ma dobbiamo dire che questa richiesta non ci ha soddisfatti. Proviamo qualcos’altro. Ritentiamo di buttarla sui milanesi, ma questa volta formuliamo la richiesta in modo diverso: “Sei uno stand up comedian. Scrivi un pezzo divertente su caratteristiche e manie dei milanesi“. Ecco cosa ci ha risposto il bot:

Ciao a tutti, benvenuti al mio spettacolo! Oggi voglio parlarvi delle caratteristiche e manie dei milanesi.

Allora, innanzitutto, i milanesi sono sempre di fretta. Non importa dove vadano, sembra sempre che abbiano un’urgenza. In metropolitana, per esempio, si sentono in diritto di spingere tutti fuori dalla loro strada perché “hanno un treno da prendere”. E se per caso si fermano a chiacchierare con qualcuno, non si preoccupano di guardare l’orologio, perché sanno che quella persona avrà comunque fretta.

E poi c’è la questione della moda. I milanesi sono sempre alla moda, sempre impeccabili. Non importa se è una giornata di pioggia o una giornata di neve, i milanesi indosseranno sempre i loro mocassini con calze lunghe e pantaloni a sigaretta. E se per caso indossano qualcosa di un po’ fuori dall’ordinario, è solo perché vogliono essere alla moda in modo originale.

Ma non è solo la moda, i milanesi sono anche molto orgogliosi della loro città. Non importa dove vadano, sempre parlano di Milano come se fosse la città più bella del mondo. E se per caso incontrano qualcuno che non la pensa così, beh, non c’è niente di più facile che iniziare una discussione accesa.

E poi c’è la questione del caffè. I milanesi non bevono solo caffè, vivono per il caffè. Non importa se è mattina, pomeriggio o sera, i milanesi hanno sempre bisogno del loro caffè. E se per caso si incontra un milanese senza caffè, beh, non c’è niente di più facile che trovarsi in mezzo a un’emergenza.

Insomma, i milanesi sono una razza unica. Ma nonostante tutte le loro manie e le loro caratteristiche, non si può negare che sono anche molto divertenti. Grazie per aver ascoltato, e non dimenticate di prendere un caffè prima di andare via. Ciao!

Ora. Apprezziamo lo sforzo eh, molto simpatici (per quanto scontatissimi) i riferimenti alla fretta, al caffé e alla moda, ma tocca notare una certa ripetitività nella costruzione del testo: “C’è la questione…”, “E se per caso…”, “…niente di più facile”. Insomma, uno schemino che si ripete, banale e non particolarmente divertente. Solo un pessimo comico potrebbe prendere spunto da questo testo, dai. Caro il nostro ChatGPT, ci aspettavamo qualcosa in più da te! Chiudiamo con qualcosa di più utile. Abbiamo domandato al software di suggerirci tre locali di Milano con un bel dehor in cui mangiare piatti della tradizione milanese. Qui sotto la sua risposta, screenshottata direttamente dalla piattaforma.

chatgpt-1.jpg

Wow. Figo. Facciamo un controllo, giusto per verificare che i suggerimenti del bot siano sensati. Non conoscendo il ristorante La Bellezza, chiediamo al software di darci l’indirizzo, ma lui replica: “Mi dispiace, ho commesso un errore nella mia risposta precedente. Purtroppo non ho la conoscenza dell’indirizzo del ristorante “La Bellezza” in quanto il mio ultimo aggiornamento delle informazioni è stato nel 2021. Ti consiglio di fare una ricerca online o chiedere consiglio a qualcuno del posto per avere informazioni più aggiornate“. Mh, ok. Vabbè, controlliamo gli altri. L’Osteria del Treno è un ottimo suggerimento: cucina milanese e dehor riparato, molto rustico e semplice ma carino. Ci sta, così come la Trattria della Pesa. Quindi dai, soddisfatti anche se non totalmente.

Come ultima richiesta, gli chiediamo di scrivere una poesia dedicata a Milano, in cui il protagonista è un giovane ragazzo milanese in cerca del suo posto nella città. Ecco la poesia partorita da ChatGPT:

Milano, la città della moda e del design,
dove i grattacieli si ergono come sentinelle,
dove la vita scorre veloce come un treno in corsa,
io, giovane ragazzo milanese, cerco il mio posto.

Tra le strade affollate e le luci della notte,
io cammino alla ricerca della mia identità,
tra le opportunità e le sfide della vita,
io cerco di trovare la mia strada.

In questa città così grande e complessa,
io cerco di lasciare il mio segno,
di raggiungere i miei sogni,
e di diventare qualcuno.

Ma non dimentico le mie radici,
la mia cultura e la mia storia,
perché è solo così che posso essere veramente me stesso,
e trovare il mio posto in questa città.

E mentre continuo il mio viaggio,
io guardo con ammirazione questa città,
che mi offre così tante opportunità,
e spero che un giorno potrò chiamarla casa.

Va bene dai, per un ragazzino delle medie sarebbe tanta roba. Semplice, non particolarmente originale, anche in questo caso un po’ ripetitiva.

Imbruttiti, that’s it. ChatGPT è una grandiosa invenzione, senz’altro, e noi l’abbiamo sfruttata in modo funny giusto per cazzeggiare un po’. Sicuro ci sono molti altri modi più utili e interessanti per approfittare di questa intelligenza artificiale ma, per quanto riguarda il nostro test imbruttito, possiamo solo dare un 6 di incoraggiamento. E voi, avete smanettato un po’ col software? Volete darci nuove idee per metterlo alla prova?

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