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Ussignur: a Rho è spuntata una “scuola di principesse” per bambine (polemiche a manetta)

Sui social è diventato virale il manifesto di un corso per insegnare a bambine dai 6 ai 9 anni galateo, bon ton, trucco e parrucco e anche portamento nella camminata con i tacchi. In molti hanno criticato l'iniziativa, ma l'ideatrice si è difesa: "Maschilisti".

Welcome to Medioevo. Quando pensi che nel 2023, finalmente, gli stereotipi legati alla figura femminile si stiano finalmente scardinando, a Rho spunta una scuola per principesse dedicata a bambine dai 6 ai 9 anni. Oh, precisiamo: bellissimo che ad alcune bimbe piaccia giocare alle principesse, sognare vestiti e corone, immaginare di ballare in un palazzo reale e guardare allo sfinimento Cenerentola. Ma quando il gioco sano e naturale di una bimba diventa scuola, forse forse c’è qualcosa che non va. Imparare il galateo, la camminata sui tacchi, la dizione, il trucco e parrucco…a 6 anni? Seriously?

Il manifesto della scuola è stato pubblicato sul profilo di Stefania Vadalà, fondatrice della Maison degli Eventi. Dal poster si evince che le lezioni si terranno a Rho a partire da aprile, ogni mercoledì dalle 17 alle 17.45. Dureranno tre mesi, dopo i quali sarà possibile ottenere un attestato che certifichi l’avvenuta incoronazione. Ehm, ok. Ma chi terrà i corsi? Kate Middleton? Charlène Wittstock? No, ad insegnare alle bimbe come diventare impeccabili principesse sarà una misteriosa Miss G. Il programma, come potete vedere dall’annuncio, prevede corsi base di galateo, bon ton, dizione, trucco e acconciatura. E naturalmente portamento nella camminata con i tacchi: quale bambina non cammina agilmente sui tacchi a 6 anni?

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Chiaramente, quando l’annuncio ha iniziato a circolare sui social, le critiche si sono moltiplicate come conigli in calore. Ecco perché l’ideatrice Stefania Vadalà ha deciso di replicare, sempre via social. “Io credo che in questo momento ci si debba un attimo fermare e capire che si sta esagerando. Questo corso nasce per infondere autostima, per capire che non serve un cerone in faccia ma basta un lucidalabbra se si vuole”, ha dichiarato Vadalà, e già su questa frase ci sarebbe da disquisire per ore. “Impareremo a bere il tè sulla sedia in maniera composta, non con le gambe incrociate sotto il tavolo, impareremo a salutare in diverse lingue, impareremo a camminare sui tacchi per i grandi balli”. Grandi balli??? WTF. “Ma – ha concluso – non pensate a delle Jimmy Choo tacco 12, basteranno delle ballerine luminose di Elsa e Anna”. Aaaah, allora ok.

Vadalà ha poi continuato con la sua arringa di difesa. “Impareremo che una principessa deve aiutare il prossimo e incoraggiare le persone a rincorrere i propri sogni, impareremo a farci una bella coda, uno chignon o delle trecce…. Ma soprattutto impareremo che se una bimba si sente principessa la società non la deve additarla come una montata stupida“. E qui scatta la domanda: ma chi è che considera stupida una bambina che fa la principessa? Genitori di bimbe a rapporto: se la vostra nana gioca a essere Elsa o Aurora o Ariel per voi è un problema? No, per capire. L’ideatrice del corso, comunque, ha poi spiegato che “Nessuno dovrebbe mai sentirsi giudicata per quello che magari è un suo sogno nel cassetto, ci sono bimbe che passano ore a truccarsi, travestirsi, mettersi ciocche finte, perché non farlo in compagnia? Essere femminili non è da maschilista, essere libere di fare un corso che vuole aumentare un’autostima sana di se stessi non è sbagliato! Trovo maschilista e parecchio ignorante altresì giudicare una cosa così leggera come un’assurdità e tante altre parole usate. Dopo tutti questi commenti abbiamo ricevuto tantissime richieste quindi vi ringraziamo per la pubblicità fatta”.

Sua Maestà la viralità.

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