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Imbruttiti, che ne dite di una classica gita toccata e fuga fuori dal traffico della City per tornare indietro nel tempo là dove tutto è rimasto com’era una volta? Preparatevi perché oggi si va alla scoperta dei castelli più belli della Lombardia – e ovviamente dei più instagrammabili. Credeteci, nelle stories farete un figurone arrampicati sui torrioni o circondati da sale sfarzose.

 

Il Castello Visconti di San Vito a Somma Lombardo (Varese)

Partiamo da Somma Lombardo, in provincia di Varese. No, niente a che vedere con il vicino aeroporto di Milano Malpensa, snodo clou per il business. Oggi rimaniamo con i piedi saldamente a terra, senza prendere voli per l’estero. Il primo castello che visiteremo virtualmente si trova infatti a una manciata di chilometri da Malpensa ed è il Castello Visconti di San Vito a Somma. Risale al IX secolo e nacque come rocca di difesa lungo i confini del territorio di Milano. Ebbe il periodo di massimo sviluppo quando i fratelli Francesco e Guido Visconti, nel 1448, vi si trasferirono, ampliandolo e contornandolo da fossati. Poi, però, nel 1473 i due se la litigarono di brutto e divisero i loro beni e dunque anche il castello. Per questo motivo oggi il complesso è formato da tre differenti mini-castelli, ciascuno con un proprio ingresso e cortile, edificati l’uno addossato all’altro. L’esterno è imponente e suggestivo, con l’erica tinta di rosso che si arrampica lungo le pietre dando all’edificio un tocco molto pittoresco.

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All’interno troviamo il salone delle feste, pieno di affreschi, mobili del XVII secolo, tele a olio e molto altro, tutto rigorosamente d'epoca. Per gli appassionati d’arte spicca l’Apparizione dell’Angelo alla Vergine Maria del Cerano, presente nella vicina cappella. Ci sono poi le stanze della contessa e quelle per gli ospiti con tinte tendenti al rosso. Vi stupirà la collezione di piatti da barba. Iniziata verso la metà dell’800 dal marchese Carlo Ermes, oggi conta più di 500 pezzi da tutto il mondo. Al pianterreno, invece, vi aspetta un piccolo museo contenente una raccolta di reperti archeologici della Civiltà di Golasecca.

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Se questa visita virtuale vi ha affascinato, vi tocca andarci di persona. Ocio, perché il Castello è visitabile solamente da aprile a ottobre la domenica dalle 10 alle 18, possibilmente su prenotazione. Il prezzo di ingresso è di 6 euro e comprende la visita guidata di circa un’ora, con riduzioni e pacchetti per famiglie.

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Il Castello Morando Bolognini di Sant’Angelo Lodigiano (Lodi)

Se non avete sbatti di fare tanta strada, vi consigliamo anche la visita al Castello Morando Bolognini, comodo comodo in quel di Sant’Angelo Lodigiano (Lodi). Costruito quasi interamente in cotto nel 1224, ha una pianta quadrangolare irregolare articolata intorno a una corte centrale. Ci sono le classiche torri angolari e sono presenti resti del fossato. Si accede al cortile interno, con una pianta irregolare che è una vera rarità nell’edilizia viscontea, attraverso un terrapieno.

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All’interno troviamo ben 24 sale riccamente arredate che danno la possibilità di rivivere antiche e suggestive atmosfere. Abbiamo la sala del trono, con le pareti ornate dall’albero genealogico della famiglia e la sala degli antenati, con tele che ritraggono gli esponenti del casato Bolognini. La biblioteca è un must per gli appassionati di temi scientifici, con numerosi volumi. Da ammirare la volta a botte. Non mancano nemmeno i dipinti, con la sala del polittico che ospita la Madonna con Bambino e Santi, composta da pannelli di epoche e scuole diverse, databili tra il XV e il XVI secolo. Ci sono poi la stanza di Casanova, dove soggiornò non il mago, ma il libertino più famoso al mondo, la sala del risorgimento con cimeli d’epoca e l’armeria con una raccolta cospicua di armature e armi di epoche differenti.

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Oltre al museo Morando Bolognini che comprende le 24 stanze, sono presenti altri due musei: quello del pane con oggetti per la pianificazione e diversi tipi di pani al piano superiore e quello di storia dell’agricoltura in cui si ripercorre lo sviluppo delle tecniche di coltivazione partendo dall’aratro fino alla meccanizzazione del XIX secolo. I tre musei possono essere visitati al prezzo di 10 euro a persona, con visita guidata della durata di un'ora e mezza. I nani tra i 6 e 14 anni pagano la metà, mentre al di sotto dei 5 anni entrano gratis. Salvo aperture straordinarie, si può accedere al castello da marzo a novembre, escluso agosto. In ogni caso, meglio prenotare per non incappare in spiacevoli sorprese.

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Il Castello Procaccini di Chignolo Po (Pavia)

Poco più in giù, ma già siamo in provincia di Pavia, ecco il Castello Procaccini di Chignolo Po. Si trova a circa 10 km dall’uscita autostradale di Casalpusterlengo. Il maniero, di origine duecentesca, è immerso nella campagna pavese e venne trasformato in una reggia nei primi decenni del 1700 ampliando il cortile e riadattando il giardino. Entrando dall’ingresso principale, già vi sentirete dei veri boss con l’elegante scalone ricurvo in stile settecentesco, il parco e il lungo viale e una splendida facciata.

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Nel parco all’inglese di 30 ettari che circonda il castello spicca il palazzo del tè del XVII secolo, un fabbricato barocco con antistante un laghetto e c'è anche un borgo, ovvero una serie di palazzi dislocati dietro il castello ed edificati nel 1600. Qui abbiamo i classici quattro torrioni lungo i lati esterni e un fossato. Sul cortile barocco si affacciano quattro sale affrescate. Avrete ben capito che non si è badato a spese, tanto che per la sua maestosità il castello di Chignolo Po è noto anche come la Versailles della Lombardia. Di qui sono passati anche papi, imperatori (tra cui Napoleone e Francesco I d’Asburgo), re e principi. Hai capito sti pavesi!

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Essendo proprietà privata, si può accedere solamente tramite visita guidata della durata di 60/75 minuti al costo di 13 euro a persona, con riduzioni per i nani a seconda dell’età. Il castello è aperto ogni sabato, domenica e festivi, mentre nei restanti giorni l’apertura è prevista solamente per gruppi di minimo 20 persone previa prenotazione. Curiosità del giorno: all’interno troviamo il museo di storia della civiltà agricola lombarda e il museo lombardo del vino.

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Il Castello Visconteo di Pandino (Cremona)

Torniamo ora nelle vicinanze della City, nella mitica Pandino che da qualche anno ospita il raduno delle inarrestabili Fiat Panda. L’evento che accoglie centinaia di auto dalle più vecchie alle più nuove, dalle più originali alle più tamarre, si tiene proprio fuori dalle mura del Castello Visconteo di Pandino, piccolo centro in provincia di Cremona.

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Proprio qui il boss de Milàn Barnabò Visconti, grande appassionato di caccia, decise di tirar su un castello per potersi dedicare alla sua attività preferita. Ne venne fuori, intorno al 1355, un maniero dalla tipica pianta quadrata con quattro torri angolari quadrate, cortile interno con porticato al piano terra e loggiato superiore. Nel corso del XV, sui due ingressi, vennero aggiunti due torrioni di difesa per proteggersi dai veneziani. Spoiler: non servì a nulla, dato che Venezia se ne impossessò per due volte.

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L’interno è completamente decorato in ogni suo spazio, anche nella scuderia (che oggi è diventata biblioteca), con svariate forme geometriche, decorazioni architettoniche e stemmi dei signori del castello. Nel 1947 il castello passò nelle mani del comune, che lo restaurò ad hoc. Oggi ospita gli uffici comunali, la mensa della scuola casearia e numerose manifestazioni.

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Si può visitare (solo visite guidate) previa prenotazione almeno 24 ore prima. Nei 45 minuti di tour si potranno ammirare la corte interna, alcune sale del piano terra, il loggiato, l’esposizione permanente dedicata a Marius Stroppa, le sale didattiche e la sala degli affreschi. Il costo della visita è di 5 euro, con riduzioni per anziani e ragazzi.

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Il Castello Bonoris di Montichiari (Brescia)

Ci spostiamo infine un po' più lontano, fino a Montichiari, in provincia di Brescia. Qui ci attende il Castello Bonoris, sito sul colle di San Pancrazio. Fu costruito alla fine del XIX secolo sui colli di un’antica rocca difensiva per volere di Gaetano Bonoris, nominato Conte di Montichiari. L’architetto Carlo Melchiotti si ispirò al borgo e la rocca medievali di Torino, dando vita a un castello dalle suggestioni romantiche.

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L’ingresso è adiacente al classico ponte levatoio ed è stretto tra torrette dalla merlatura a coda di rondine. C’è uno splendido cortile interno con una scala in pietra grigia al cui culmine troviamo un San Giorgio a cavallo. Le sale, caratterizzate da soffitti a cassettoni con decorazioni policrome, sono arredate con mobili in stile neogotico valdostano. Spiccano in particolare il salone d’onore e la cappella, che ospita la riproduzione della Salita al Calvario di Giacomo Jaquerio.

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All’esterno del castello troviamo un parco all’inglese di tre ettari sul versante sud e un giardino segreto panoramico sul lato nord. Spesso il parco ospita eventi e manifestazioni, tra cui la Fiera di San Pancrazio con rievocazioni in costume e visite gratuite. Al di fuori di queste giornate, bisogna sganciare il cash. 10 euro a cranio, con visite guidate disponibili il sabato e la domenica da inizio aprile a fine ottobre.

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Imbrutti, quale avete scelto di visitare? O vi farete un’abbuffate di tutti i castelli più belli della Lombardia?

 

Articolo scritto da Rebecca Manzi

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