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Che peso, in Corea del Sud vogliono aumentare le ore settimanali di lavoro da 52 a 69

il governo sudcoreano se ne è uscito con l'ideona di aumentare il tetto massimo delle ore lavorative settimanali, generando lo scazzo di opposizione e sindacati. Il rischio è però che aumentino i morti e i suicidi a causa del troppo lavoro.

Raga, mentre noi stiamo qui a disquisire di settimane corte, di venerdì liberi e di smart working, gli amici della Corea del Sud hanno ben altri sbattimenti. Altro che Squid Game, qui ci vorrebbe più che altro l’Avvocata Woo: sì, perché il governo sudcoreano (cioè la maggioranza conservatrice guidata dal presidente Yoon Suk-yeol) se ne è uscito con l’ideona di portare il tetto massimo delle ore lavorative settimanali da 52 a 69, generando in tempo zero lo scazzo di opposizione e sindacati. Le regole attuali sono già piuttosto pressanti e prevedono una settimana lavorativa di 40 ore più un massimo di dodici ore di straordinario. Per farvi capire: i sudcoreani lavorano in media 1.915 ore all’anno, gli americani 1.791 e i francesi, belli comodi, solo 1.490. Quindi figa, lì già lavorano come muli, ci mancano solo ore extra a sgobbare in office.

Da un lato abbiamo quindi il governo, secondo cui il nuovo piano offrirebbe una soluzione al problema dell’invecchiamento della popolazione, e dall’altro l’opposizione che invece sostiene che questo change non farà altro che aumentare la disoccupazione. Eh sì, perché i dipendenti che comprensibilmente non ci staranno dentro a lavorare di più, potranno essere licenziati senza troppe manfrine. Non benissimo. Il governo, dal canto suo, continua a dire che con il nuovo orario alcuni impiegati potrebbero alla fine avere addirittura più tempo libero, poiché verrebbe introdotto anche un limite al numero di ore lavorative mensili, trimestrali e annuali. Mah, a noi sembra un po’ una supercazzola.

Il ministero del lavoro sudcoreano ha poi specificato che il piano dovrebbe consentire ai dipendenti di scegliere per quanto tempo e quando lavorare. “L’attuale sistema non soddisfa le esigenze sempre più diverse e sofisticate di datori di lavoro e dipendenti, limitando le scelte di lavoratori e aziende allo stesso modo”, ha affermato il ministro del lavoro Lee Jung-sik in una recente conferenza stampa. Il ministero ha anche precisato che ci saranno nuovi requisiti che imporranno un periodo minimo di riposo di 11 ore tra i vari turni. I critici, però, fanno notare che questa nuova disposizione non tiene conto – ad esempio – dei pendolari, delle e-mail e dei messaggi post-lavoro.

E i lavoratori come l’avranno presa sta cosa secondo voi? Male, per forza. “Dicono che le ore annuali rimarranno le stesse o scenderanno”, ha detto un 34enne impiegato in un’affiliata di Samsung. “Ma c’è sempre più lavoro da fare. Rischiamo di vedere più morti legate al superlavoro se ci fosse una settimana lavorativa di 69 ore”, ha spiegato. Pensate che le lunghe ed estenuanti ore di lavoro sono considerate anche la ragione principale per cui il tasso di fertilità della Corea del Sud è il più basso del mondo, mentre il tasso di suicidi è uno dei più alti, come riportato dall’OCSE. La speranza – insomma – è che alla fine non se ne faccia nulla. Il governo sta cercando di sottoporre il piano al parlamento per ottenere l’approvazione entro luglio, ma visto che il partito democratico all’opposizione detiene la maggioranza parlamentare, è possibile che alla fine riesca a bloccare tutto. Sperem.

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