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Avete sentito? A Como multa di 50 euro ai genitori che portano i figli in ritardo all’asilo

La giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese ha deciso che i genitori che in un mese per quattro volte porteranno (o andranno a prendere) il bimbo in ritardo potranno beccarsi una multa da 50 euro. Tempo zero ed è scattata la polemica.

Raga, ma avete letto la genialata che s’è inventato il Comune di Como per tirare su un po’ di grana? I genitori Imbruttiti ne stanno discutendo da qualche giorno, perché in effetti la trovata è bella strana: la giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese ha deciso, tra le varie modifiche al regolamento dei servizi per la prima infanzia, che i genitori (o chi per loro) che nell’arco dello stesso mese per quattro volte (anche non consecutive) porteranno il bambino al nido (o andranno a prenderlo) in ritardo, e quindi dopo il suono della campanella, potranno beccarsi una multazza da 50 euro. Figa! Il documento è stato approvato dall’esecutivo e adesso si aspetta il vaglio del consiglio comunale. 

Com’era prevedibile, è scattata la polemica. Il vicesindaco e assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto, però, è convinta della bontà dell’idea, definita “una misura pedagogica per favorire e migliorare l’intervento educativo all’interno dei nostri nidi”. L’obiettivo? “Far rispettare gli orari ed evitare i continui ritardi che provocano problemi sia sull’attività che sugli orari del personale. C’è un po’ di tolleranza, ma più di quattro ritardi significa una situazione costante e riteniamo giusta una misura per evitarlo e garantire tranquillità alle educatrici nelle attività con i bambini”. Tira dritto per la sua strada anche il sindaco di Como, Alessandro Rapinese: “Noi puntiamo a tutelare i bambini e i dipendenti comunali, nella fattispecie le educatrici dei nidi, che hanno il sacrosanto diritto di lavorare senza essere continuamente interrotte da chi considera l’asilo un parcheggio a ore anziché un luogo in cui si porta avanti un percorso pedagogico serio“. Oh, bisogna effettivamente pure capire se c’è davvero tutto sto bordello all’asilo, voi avete esperienze in merito? Cioè di gente che porta i nani un po’ quando cazzo gli pare? Giusto per valutare il point of view della giunta eh.

Le opposizioni, comunque, sono incazzatissime. “La direzione in cui andare dovrebbe essere quella di ampliare gli orari di apertura perché siano compatibili con i ritardi del trasporto pubblico, con il traffico, con famiglie in cui entrambi lavorano. Verificherò, nei limiti del mio ruolo e insieme ai consiglieri, la possibilità di ricorrere contro questo atto amministrativo”, ha scritto sui social Andrée Cesareo, vicesegretaria del Partito Democratico comasco. D’accordo anche Fratelli d’Italia Como, che dichiara di aspettare “con ansia che il sindaco regali alle famiglie carnet settimanali per viaggi in mongolfiera o idrovolante, così da facilitare il tragitto casa-asilo” e si augura che “prima di pensare alle multe, lo sceriffo intervenga concretamente per migliorare il traffico e la viabilità comasca”. Eh sì raga, perché se siete genitori già lo sapete quanto può essere difficile uscire di casa puntuali con un bambino piccolo. Il delirio figa.

Al dibattito si è unito anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. “Multa di 50 euro se mamma o papà portano il figlio in ritardo all’asilo? – ha scritto sui social – Un po’ di rispetto per le famiglie e i loro problemi quotidiani non guasterebbe, spero che il Comune di Como ritiri questa sciocchezza”. Il sindaco, però, alla storia del traffico non ci crede. “I problemi di circolazione si verificano intorno alle 8, con l’ingresso degli studenti a scuola, mentre i bambini possono essere accompagnati al nido tra le 7.30 e le 9.30. Le sanzioni scatteranno solo dalle 9.31, quindi la tolleranza c’è eccome. Oggi ho appositamente fatto un giro in auto alle 9.15 e si circolava senza la minima difficoltà”. Insomma, la battaglia è ancora apertissima.

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