Ma pensa. Abiti tutta la vita in un posto, e magari non sai che a meno di un'ora e mezza da te c'è un isolotto occupato solo da una persona. Son cose che stupiscono, no? Oh, poi magari voi la storia dell'Isola Comacina già la sapete e state facendo gli sboroni con gli amici più ignoranti, chapeau. In caso contrario, però, mettetevi belli comodi che vi briffiamo subito, con dovizia di particolari, curiosità e foto. First: l'Isola Comacina è l'unica isola del lago di Como e appartiene al comune di Tremezzina. Dalla City ci si arriva in meno di un'ora e mezza ma si impiega decisamente meno a visitarla visto che è lunga solo 600 metri e larga appena 200. Percorrendo i sentieri della Comacina è possibile ammirare le bellezze artistiche dei villaggi antistanti, come il Sacro Monte di Ossuccio, patrimonio universale dell’UNESCO. Curioso, dicevamo, è il fatto che qui ci viva un solo abitante, un custode dell'Accademia di Brera, che si gode la beata solitudine in una casa realizzata dall'architetto Pietro Lingeri. Ma facciamo un bel recap delle puntate precedenti, che di ciccia ce n'è.
Come spiegato sul sito ufficiale, l'Isola Comacina fu "tra i più importanti nuclei religiosi della diocesi comasca, l’Isola vide sorgere sulla sua terra numerose chiese, tra le quali una delle più notevoli basiliche dell’XI secolo, S. Eufemia". Una storia intrigante quella dell'island. "Chiamata ancora adesso castello (castél), l’Isola fu una cittadella fortificata, con case e chiese cinte da alte mura. Fu sede per oltre 20 anni di un presidio bizantino comandato da Francione e addirittura una delle ultime fortezze dell’Impero Romano d’Occidente. Si schierò a fianco di Milano contro Como nella guerra decennale, fino a quando nell’annus horribilis, 1169, fu rasa al suolo dai comaschi alleati al Barbarossa. Niente più venne ricostruito per secoli". Ma pensa te che roba. Ma veniamo ai tempi più recenti.
Fu ceduta per testamento al re del Belgio nel 1919 e da questi donata al governo italiano. Alla fine finì sotto la responsabilità dell’Accademia di Brera, incaricata di tutelarne l’interesse archeologico e la bellezza del paesaggio. Tanta roba sull'isola: oltre a esserci un botto di resti civili realizzati con criteri militari, compaiono avanzi di un colonnato marmoreo di epoca romana visibili sotto il pavimento della secentesca chiesa di S. Giovanni Battista. Tra le tante chicche, quelle archeologicamente più notevoli riguardano il complesso di S. Eufemia, "di cui sono visibili la divisione a tre navate e tre absidi, la bellissima cripta e il portico ad ali antistante, insieme ai resti della chiesa di S. Maria col Portico e di S. Pietro in Castello".
Visitare l'Isola Comacina non è un problema: la Boat Service Lake Como si collega easy da Ospedaletto di Ossuccio (ogni ora tra le 10 alle 18) e dalla piazzetta di Sala Comacina negli orari di apertura dell’isola stessa. Niente da fare, invece, se avete la barchettina privata, perché il pontile è stato dichiarato inagibile fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Vabbè, nel caso vi toccherà unirvi ai povery e farvi una gitarella più popular. L'Isola merita eh, anche perché è circondata da misteri e maledizioni che la rendono ancora più attraente. Eh sì raga, perché l'isola è maledetta: nel 1169 il Vescovo Bidulfo tuonò: "Non suoneranno più le campane, non si metterà pietra su pietra, nessuno vi farà mai più l’oste, pena la morte violenta". Insomma, sull'isola non si sarebbe più potuto fare una mazza. Nel secondo dopoguerra, però, tre amici incuranti della maledizione fondarono il club Amici dell’Isola con l'obiettivo di aprire un ristorante. Non l'avessero mai fatto...
Due dei tre amici morirono di lì a poco, uno ucciso da una donna e l'altro in un incidente. Figa! Il terzo, temendo di schiattare di lì a poco, decisa saggiamente di fare un esorcismo, nella speranza che scacciasse la maledizione. Oh, alla fine in effetti il ristorante fu messo in piedi, e tutto andò bene. Oddio bene... la storica Locanda dell’Isola Comacina ha chiuso i battenti nel funesto 2020. Colpa del Covid, sicuramente, ma anche di menate burocratiche e scazzi vari tra il gestore Benvenuto Puricelli, il Comune e la Fondazione Isola Comacina. Dopo tre anni il locale è ancora chiuso, nonostante la petizione che ha raccolto oltre seimila firme. Per ora, nisba. Fortunatamente, quest'anno tornerà la Sagra di San Giovanni, evento clou dell’estate lariana (nonché la più antica manifestazione del Lago di Como) programmato per il weekend del del 24 e 25 giugno. Protagonisti della festa, il caratteristico spettacolo pirotecnico-musicale e il simbolico incendio dell’Isola Comacina, per ricordare il glorioso passato del territorio. Insomma, big event. Ci becchiamo là?
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