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In questi giorni si sta parlando molto di laria Lamera, 23 anni, la studentessa di Ingegneria ambientale al Politecnico di Milano che ha deciso di dormire in una tenda davanti all'Istituto per protestare contro il caro affitti. "Prima di trovare una casa a Milano ero disperata. È davvero estenuante fare avanti e indietro. Un giorno mi sono detta: 'Quanto vorrei avere una tenda e dormire qua'. E alla fine l'ho fatto davvero" ha raccontato al Corriere. E vista la grande attenzione mediatica ottenuta, Ilaria ha deciso di condividere sui suoi social un video, girato il 16 marzo, in cui documenta il lungo tragitto per andare e tornare da casa sua, ad Alzano Lombardo, al Politecnico. "La fortuna è stata che quel giorno i treni non sono stati nè cancellati nè hanno accumulato ritardi" ha scritto a corredo del video.

"Da quando ci sono state tolte le lezioni online, tantissimi studenti come me si sono ritrovati a cercare un alloggio nei pressi dell’Università a condizioni assurde, arrivando a pagare anche più di 600 euro al mese di affitto, a Milano come in tantissime altre città universitarie in Italia. Le istituzioni fanno finta di non vedere il problema, valido tanto per noi studenti quanti per lavoratori e persone in difficoltà, ma la situazione sta diventando davvero insostenibile" ha scritto nel post, mentre nel video mostra il tragitto da casa, partenza alle 8.15, fino al rientro alle 17. La scelta di vivere in tenda (ha avvisato la Digos della sua iniziativa eh, quindi fino a domenica tutto regolare) è puramente simbolica: Ilaria ha da poco trovato una stanza a 600 euro al mese per quattro mesi, ma ha voluto protestare perché "penso a come vivrei se non avessi trovato un alloggio. A tutti quelli nella mia situazione", come raccontato al Corriere. Resterà accampata fino a domenica, di notte c'è qualcuno che fa la guardia, per sicurezza. Tanti amici e sostenitori la aiutano, portandole da mangiare o ricaricandole il cellulare. L'obiettivo? "Noi (lei e Terna Sinistrorsa, una lista degli studenti del Politecnico ndr) vorremmo un tetto massimo per gli affitti. Ovviamente partendo dalla nostra categoria, ma poi ci rendiamo conto che il problema casa coinvolge anche disoccupati e pensionati, per esempio. Bisognerebbe mettere gli studentati a prezzi accessibili. Ora costano quanto le case". Intanto, il suo gesto si è fatto notare anche dalle istituzioni.

"Mercoledì è passato Pierfrancesco Majorino. Abbiamo parlato di stanziamenti comunali e delle 15mila case sfitte dell’Aler. Poi mi ha passato la segretaria pd Elly Schlein. Volevo arrivare a lei: non pensavo di riuscirci in due giorni - ha spiegato Ilaria - Mi ha ringraziata e mi ha raccontato le lotte sul tema fatte a Bologna e che porterà avanti come opposizione. Le ho risposto che il problema va risolto in tutta Italia. E in fretta". Poco dopo è arrivata anche la call del Mayor, Beppe Sala. "Mi ha spiegato qual è la situazione e le difficoltà economiche del Comune, ma mi ha promesso che riprenderemo il tavolo degli affitti, e che ci sarà anche io. Ha detto che il villaggio olimpico diventerà uno studentato. Ha detto che il problema, purtroppo, non è risolvibile immediatamente, ma lo sarà per le nuove generazioni che entreranno all’università tra pochi anni. Sarò davvero soddisfatta quando faremo qualcosa. Son pronta a portare al tavolo le mie opinioni e fare le mie domande a tutte le persone presenti, come i rappresentanti di Airbnb e dell’Unione dei costruttori e gli studenti". Insomma, la questione è sempre quella: vivere a Milano it's not easy, se non si ha uno stipendio più che dignitoso. Ma, in questi casi, è sempre sensato sbirciare da più punti di vista. Al di là del caro affitti, di cui è giusto parlare, davvero non ci sono altre soluzioni oltre a quella di perdere quattro ore tutti i giorni tra andata e ritorno casa-Politecnico?

Il pubblico, as usual, in questi casi, si divide tra tantissimi sostenitori, che condividono la protesta e lamentano le medesime difficoltà di Ilaria. "Gli affitti per gli studenti vanno calmierati. I servizi aumentati e gli studi devono essere liberi da incubi come borse di studio e altri stress che non siano lo studio e la formazione" ha commentato un follower. Ma c'è anche chi non è d'accordo. "Può iscriversi all'uni a Bergamo se non vuole fare la pendolare, o prendersi la stanza appena fuori Milano a un terzo del prezzo" scrive qualcuno sotto i post IG della studentessa. "È chiaro che se tutti vogliono andare a studiare a Milano i prezzi degli affitti si alzano, così funziona il mercato, tra la città è chiaramente sovraffollata. In altre parole, la richiesta aumenta l'offerta in proporzione diminuisce e i prezzi aumentano. È normale. Ed è chiaro anche che il polimi non è l'unica università valida d'Italia. Ad esempio se uno si iscrive al Polito è in un'università altrettanto valida ma paga molto meno d'affitto. È giusto combattere per i propri diritti ma questo è combattere per un privilegio. Ah e una stanza singola non è un diritto, tantissimi stanno in stanze doppie e spendono meno. Gli affitti fuori Milano sono ancora abbordabili" ha scritto un altro. Insomma, la questione è calda.

Voi come la pensate, Imbruttiti?

 

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