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Giusto ieri abbiamo scritto di quanto - secondo studi autorevoli - le coppie poco social siano più felici di quelle che ogni ora sentono il bisogno di pubblicare contenuti su IG e TikTok per raccontare quanto sono felici, quanto si amano, quanto si divertono e che viaggi pazzeski facciano. Oggi, un'altra novità legata ai no-social arriva da Genova, ma potrebbe arrivare da qualsiasi posto del mondo: vietare l'uso dello smartphone durante una serata in discoteca. Che ci sia del marketing in questa iniziativa? Maybe, ma ci sta. Il club Casa Mia di via XII Ottobre, per l'appunto in quel di Genova, ha deciso di vietare l'uso dei cellulari: il sabato sera non si scattano foto e non si fanno video. Bisogna soltanto pensare a ballare e a divertirsi. Ne siamo ancora capaci senza un cellulare in mano?

Se chi sta leggendo ha più di 25 anni, sicuramente si ricorderà com'erano le serate in discoteca senza smartphone. Belle o brutte poco importa, sicuramente ci si concentrava di più sulla musica, sull'atmosfera, sugli amici e su eventuali interessi pseudoamorosi. Le serate no social di Casa Mia si chiamano "Tilt": l'idea dei proprietari è quella di proporre un "party avveniristico e anti-conformista che promette di sconvolgere la Genova by Night". "Foto e video off limits dovrebbero permettere ai partecipanti di vivere l’evento senza distrazioni digitali – spiegano dalla discoteca – in un'epoca in cui la quantità di follower conta più della qualità delle esperienze, Tilt rigetta l’omologazione e infrange gli schemi dei cliché genovesi".

L'idea è venuta ad Alessandro Imarisio, organizzatore di eventi. "Faccio questo lavoro da vent'anni – racconta, come riportato dal Secolo XIX – e stando in consolle ho un osservatorio privilegiato sulla sala. Stesso locale, stessa pista: una volta vedevo divertimento puro e genuino, adesso sono tutti al telefono intenti a scattarsi foto o addirittura a mandarsi messaggi anche all'interno dello stesso locale. Ho pensato che vietare i cellulari permetterà ai partecipanti di vivere l'evento veramente, senza distrazioni, guardando gli altri in faccia".

Ovviamente non sarà un divieto radicale. Si potrà assolutamente entrare con lo smartphone, ma ci sarà l'obbligo di non scattare foto o registrare video. Oh, non è che poi partiranno multe o punizioni corporali, però si spera che la gente si prenda bene dalla novità e segua la dritta. L'organizzazione, comunque, è seria: una volta entrati, due welcome desk spiegheranno le modalità della serata e le motivazioni del divieto: "Vogliamo che i nostri clienti vivano la serata appieno, non vedendola attraverso uno schermo per scattare foto che poi dimenticheranno nella galleria del cellulare" spiega ancora Max Giannini, titolare del locale. "Ultimamente vedo ragazzi che preferiscono stare al telefono, seduti sui divanetti senza nemmeno parlare all'amico che gli sta accanto, piuttosto che ascoltare la musica e ballare in pista: noi crediamo si debba tornare a vivere appieno l'esperienza e proviamo a dare una spinta in questa direzione ai nostri clienti".

Le reazioni sono state per lo più entusiaste. I ragazzi di oggi (OMG, che frase da boomer) vivono il divieto dello smartphone come un'avventura, una stranezza da provare. C'è anche chi ha mosso qualche critica, ma alla fine i patti sono chiari: vuoi usare lo smartphone e farti i caz*i tuoi? Puoi anche cambiare discoteca, eh. Se tutto va bene, l'idea è di ampliare le serate Tilt anche oltre il sabato sera. Sarà più facile, probabilmente, visto che di venerdì, giovedì o domenica - per dire - il locale è frequentato meno da Gen Z e più da over 30. E gli over 30 sanno già come ci si sballa senza smartphone, non sarà difficile convincerli. "I più giovani sono nativi digitali, il telefono per loro è un'estensione del braccio e spesso vivono le serate sono la ricerca della foto perfetta da pubblicare su Instagram, scegliendo il locale non per la musica ma per taggarsi in quello più di tendenza in quel momento. Chissà, magari riusciamo a far capire loro che la realtà è diversa da quella dei social e persino più divertente. Del resto abbiamo chiamato la serata Tilt! proprio perché vogliamo dare una scossa di energia a questa città".

E se la stessa cosa si facesse anche a Milano? Vi piacerebbe?

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