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Partiamo dalle basi perché vi stiamo per raccontare un storia importante sull'origine di luoghi che molti di noi attraversano ogni giorno. Se non sai cosa erano i Corpi Santi di Milano, allora è molto probabile che tu stia vivendo proprio nei Corpi Santi. È un po' come dire che se non sai cosa vuole dire Giargiana allora certamente il Giargiana sei tu. Il parallelismo ci sta e il ragionamento non fa una piega. In ogni caso non disperate, ci siamo qui noi, i gran visir del bigino Imbruttito. Pronti per colmare in tempo zero ogni vostra lacuna in fatto di milanesità.

Cari Imbruttiti, dovete sapere che si cominciò a parlare di Corp Sant, per dirla in dialetto, durante la prima dominazione austriaca della città, nel Settecento. Gli imperatori mangiacrauti, quelli che alle medie ci hanno insegnato che si chiamavano Asburgo, riunirono tutti i territori limitrofi al centro di Milano in un unico comune. I Corpi Santi, appunto. Per darvi un'idea, il confine della city ai tempi non era la Circonvalla, bensì l'attuale Seconda Cerchia, quella delle mure spagnole. Dentro era Milano, fuori Giargian...ehm Corpi Santi. Semplice e lineare, no? Come ci erudisce Wikipedia, si trattava di una vasta area che circondava la città per un raggio molto variabile, da un minimo di tre a un massimo di sette chilometri. Il comune dei Corpi Santi si articolava su sei sestieri corrispondenti alle porte di Milano. 

Era una zona prettamente agricola alle porte della città, ricca di campi e soprattutto di orti che producevano prodotti deperibili e costosi che, per essere commercializzati, necessitavano di brevi distanze dal luogo di produzione al mercato cittadino. Il barbatrucco era che le merci provenienti dai Corpi Santi, a differenza delle mercanzie di altra origine, erano esenti da dazio. Quindi costavano molto meno. Una filiera corta da pionieri, prima che sopraggiungessero il logorio della vita moderna, i bollini green e il carrello della spesa made in Italy. Sì, ma perchè proprio Corpi Santi?

È risaputo che i toponimi sono sempre il frutto del desiderio di lasciare un'impronta che rimanga visibile anche ai posteri, un nome non è mai per caso. E attorno alla scelta di come chiamare una via, un comune o una piazza, c'è sempre un ragionamento preciso. Poi arrivano per davvero i posteri - in questo caso noi - e iniziano a fare il rebelòt: quindi giù di ipotesi, congetture e beghe mentali più o meno fake. Quindi anche nel caso dell'origine del nome Corpi Santi abbiamo tante teorie, ma due sembrano le più accreditate. 

La prima, più probabile, è che ci si riferisca ai fuochi fatui, ossia le piccole fiammelle che possono sprigionarsi dalle tombe. Gli austriaci avevano, infatti, imposto di spostare i cimiteri fuori dalle mura spagnole. Halloween scansati proprio. L'altra versione, quella più affascinante e legata alle leggende popolari, fa risalire il tutto alla presenza a Milano delle salme dei tre Re Magi. I sciur Gaspare, Baldassare e Melchiorre, o meglio i loro corpi, venivano trasportati in un carro verso la basilica di santa Tecla (ai tempi non c'era il Duomo). Il carretto un certo punto si inchiodò, senza riuscire a ripartire. Lì, nel punto del blocco, fu edificata la Basilica di S. Eustorgio. Fate ballare l'occhio la prossima volta che ci passerete prima di andarvi a sparare uno spritzettino in Darsena. 

Fatto sta che dopo pochi anni arrivò Napoleone e fece una rivoluzione. Il Bonaparte voleva una Grand Milàn e fu così che la città di Milano il 9 febbraio 1808 inglobò non solo i Corpi Santi ma anche tutto ciò che stava entro le cinque miglia da Piazza Duomo (ben trentacinque comuni del circondario esterno, tipo Affori, Turro, Vigentino ecc.). In questo giro di valzer delle dominazioni tornarono gli austriaci e il 12 febbraio 1816 ripristinarono i comuni, compreso quello dei Corpi Santi. Nel comune dei Corp Sant ai tempi dell'Unità d'Italia erano presenti undici asili, ventotto scuole elementari ed una Guardia nazionale composta da una legione di due battaglioni. Ai tempi si pregava molto e c'era pure una basilica a San Siro, in quello che oggi è il quartiere dello Stadio, dell'Ippodromo e, inutile negarlo, anche di un "discreto" disagio. A un certo punto spuntò pure un giornale il cui nome già diceva tutto: il Suburbano

I suburbani dei Corpi Santi erano molto proud del loro territorio e difesero la loro indipendenza amministrativa dai ripetuti tentativi di annessione alla city, sino a quando nel 1873 furono definitivamente inglobati con regio decreto al Comune di Milano. A quei tempi nel comune dei Corpi Santi vivevano circa 63k abitanti mentre la città di Milano, udite udite, non arrivava nemmeno ai 200k. Storie di altri tempi, ma è indispensabile conoscere il passato, anche fosse solo per smadonnare imbottigliati nel traffico caotico del presente. 

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