A Milano la rivalutazione è qualcosa di meraviglioso.
Tutti ormai sanno cosa sia NoLo, cioè North of Loreto, la zona a nord della piazza che da qualche anno è diventata celebre per la sua riqualificazione – o gentrificazione, come la chiamano quelli studiati. Cioè, fino a un paio di anni fa, se alla domanda «dove abiti?» avessi risposto «Rovereto» o «Piazza Morbegno», le reazioni sarebbero state fondamentalmente di tre tipi: la prima «Ah…(poi cinque secondi di silenzio)….capito» e faccia di sdegno; la seconda «ah…ma è ancora Milano?» e falsa espressione interrogativa; la terza «aaaah sì, beh brutta zona, però c’è la metro, dai!» e falso volto di compiacimento. E in effetti è vero, non era brutta ‘sta brutta zona, ma nemmeno potevamo definirla uno splendore la parte tra Rovereto e Turro.
Poi qualcosa cambia di colpo, fondamentalmente con un’unica spiegazione. Come capita circa ogni 3/4 anni, Risvoltone, il dio degli Hipster, si alza ed esce dall’Olimpo del suo Barber Shop da 45 euro per una sistemazione barba con panno caldo e, lasciando per un secondo la centrifuga di sedano, zenzero e finocchietto, indica con il dito infarcito di anelli vintage stile East Market una nuova zona di Milano prima non considerata, e allora lì i suoi seguaci capiscono che è arrivato il momento di popolarla e farla crescere. L’ultimo caso era quello dell’Isola, dove, se quindici anni fa dovevi entrare scortato per non rischiare la pelle, o fare lo slalom tra trans e prostituite per arrivare a fine di piazzale Lagosta, oggi invece è una perla con tante attività commerciali carine, posti stupendi per le serate e case che costano un rene al metro quadro.
E poi, appunto, è stata la volta di NoLo. E in effetti oggi NoLo è una figata, perché da semplice e, diciamolo, completamente anonima periferia, la zona oltre Loreto rispetto al Duomo è diventata più frizzante, viva. Hanno aperto tanti locali e negozi, ci sono stupendi murales e l’atmosfera tra le persone è molto coinvolgente.
Ecco, coinvolgente però è il termine su cui fare una leggera riflessione. Perché in qualche caso la foga e la progettualità degli abitanti di NoLo fa capire che c’è qualcosa sotto di molto, molto allarmante per chi ama tutta Milano e non vuole perderne pezzi. Se per qualcuno North Of Loreto è solo un piccolo quartiere, per altri è diventato molto, molto di più. Insomma, sta diventando palese che dietro a questa idilliaca parvenza di realtà locale si celi una prossima big scissione di NoLo: prima hanno lasciato Loreto, ma probabilmente presto lasceranno Milano e subito dopo l’Italia.
NoLo non sarà come l’Isola, non diventerà così glamour. NoLo diventerà Città-Stato. Una roba tipo San Marino, per intenderci.
Perché? Semplice. Mettiamo prima di tutto insieme le evidenze.
1. C’è una cartina ufficiale di NoLo
Non è uno spazio ideale, in cui si può discutere se ne fai parte o meno. Ci sono dei confini precisi, ben tracciati e disponibili online.
2. Non sono Milanesi, sono Nolers.
Gli abitanti di NoLo si fanno chiamare Nolers. Non sono milanesi, sono dei Nolers. Ecco. E non pensiate che uno può passare un giorno a farsi una birra al Ghe Pensi M.I. e dire «sono di NoLo». No, bello mio, no. Per esempio, per essere parte della NoLo Social District, una delle community online più importanti, bisogna indicare in che zona di NoLo vivi e/o lavori; e solo dopo approvazione potrai vantarti della tua nuova cittadinanz… ehm, pardòn, residenza.
3. Hanno una loro radio e un loro radiogiornale
L’informazione è importante in tutte le realtà pre-rivoluzionarie. Ecco perché a NoLo troviamo RadioNolo, radio online con le informazioni di quartiere. Che è pure molto carina come realtà, perché raccontano tutto quello che avviene in zona anche grazie al GiorNolo, trasmissione dedicata all’informazione locale.
4. L’importanza dei simboli
Le comunità forti hanno i propri simboli di riconoscimento, per sentirsi uniti e per distinguersi dal resto dei territori potenzialmente ostili (come Precotto o Viale Abruzzi). E anche NoLo ha il suo simbolo: la Balena
5. Hanno pure una gara canora ufficiale: il Festival di SanNoLo
In tutte le realtà indipendentiste è importante l’intrattenimento del popolo, e sappiamo quanto in questo periodo vadano per la maggiore i talent musicali. NoLo da meno? No signora mia, per nulla. C’è SanNoLo, Festival (semiserio) della canzone a NoLo. Una kermesse dedicata alle nuove canzoni che si svolge in tre serate (ad aprile lo scorso anno) con tanto di regolamento ufficiale su radionolo.it.
6. La comunicazione social è molto attiva
A livello globale, proprio negli ultimi anni (da quando NoLo è in auge… un caso?) tutti stanno scoprendo la potenza dei social nelle news e nel condizionamento dell’informazione. A NoLo sono da meno? No signora mia, no. Sono diverse le pagine social che parlano di NoLo: ad esempio citiamo su tutte YoLo in NoLo, ossia come si legge dalla descrizione You only live once in North of Loreto, Milano. Cose che succedono nella zona a Nord di Loreto, Milano, Italia.
Oltre 7.000 fan. Ecco.
7. A NoLo si punta anche sul turismo
Ovviamente rimane sempre una leva importante quella del turismo e, sebbene non ci sia il mare, NoLo è una realtà verde (Parco Trotter), ricca di arte (bellissimi murales), di vita culturale (mostre e cinema Beltrade ad esempio), vita notturna (in piazza Morbegno la sera c’è un bel po’ di gente presabbene). E allora? In attesa della prossima sicura campagna Visit Nolo for summer 2019, ci sono i tour di GiraNolo, un’associazione che da marzo 2017 racconta luoghi e storie a nord di Loreto per far sentire chi ci abita più partecipe della riqualificazione (che figata comunque!).
E non chiamiamolo solo marketing territoriale, perché qui è chiaro che c’è molto, molto di più.
Cosa manca quindi? Beh, chiaramente un esercito di guardie al confine, una bandiera, un parlamento e un referendum sulla struttura governativa.
A Nolo, quindi, vince l’integrazione e perde l’integrazione: non ci sono distinzioni di pelle, razza, religioni o ceto sociale, perché tutti possono integrarsi ed essere Nolers, basta solo non provare minimamente ad immischiarsi con i vicini di Loreto o di SOS, cioè South of Sesto (eh si, perché tra un po’ Risvoltone si rimuoverà dal Barber Shop e..).
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