A meno che non viviate isolati dal mondo e siate soliti ignorare bellamente gli inviti a feste e compleanni, allora sicuro sicuro avrete sentito parlare delle ugly cakes, aka le torte brutte. Che poi per carità, non è che siano davvero orrende, è che invece di tocchi di design, fiorellini o decorazioni, hanno sopra una scritta gigante. A volte divertente, a volte ironica, magari motivazionale, a volte molto scema. Ma chi siamo noi per giudicare?

In realtà il trend non è che sia nuovissimo, è da qualche anno che - complici anche personaggi noti - queste torte spopolano dentro e fuori dai social. Diciamo che è cominciato tutto nel 2020, complice anche il lockdown che ci ha lasciato in casa a partorire idee. Ultimamente, però, pare che nessuno compri più le cazzo di torte normali, con sopra fragole e kiwi e ciuffetti di panna. Roba vecchia, sorpassata. Negli States e nel Regno Unito queste creazioni vengono chiamate Message Cakes o Cakes Quote, e hanno cominciato a spopolare come reazione nei confronti delle cakes perfette ed elaborate. Della serie, sticazzi della forma, puntiamo al contenuto. In termini di ingredienti, claro, ma anche di messaggio. E allora vi basterà sbirciare nei profili Instagram di Hoe Cakes, Cakes 4 Sport e Cracked Bolos per capire esattamente di cosa stiamo parlando. Oltre alle torte con scritte, piacciono moltissimo anche le torte davvero bruttebrutte, tanto brutte da fare il giro e diventare incomprensibilmente opere d'arte.

Sicuramente, ad incidere sul successo delle torte con le scritte, ci sono i social. Vuoi mettere una foto di compleanno con frase simpatica? E qui sta un po' la contraddizione: desiderare ugly cakes per controbattere alle torte perfette, ma allo stesso tempo per fare la foto figa sui social. La verità è che - al di là della lotta all'estetica patinata - le scritte simpatiche sono soprattutto instagrammabilissime, ma anche buffe, cazzone, divertenti, e raccontano qualcosa di noi. E qui sta tutto il succo di questo successone clamoroso. Torta super personale batte a mani basse torta anonima. In Italia la guru delle ugly cakes si chiama Veronica Boienti, che ha scovato il business prima di altri e ora passa le giornate a scrivere cose sulle torte. Proprio lei ci ha rivelato che - in realtà - le originali "ugly cakes" sono le sue, le altre andrebbero chiamate con un altro nome.

"Il metodo di decorazione delle Lambeth cake (così si chiamano) è stato inventato da Joseph Lambeth e parliamo di inizio ‘900. UglyCakes invece, tradotto come torte brutte, è il nome del mio brand che viene erroneamente attribuito a questa tipologia di torte grazie al successo riscontrato - ci ha spiegato Veronica - Sostanzialmente ho scelto di fare delle Lambeth cakes imbruttite per spostare il focus dalla perfezione estetica e valorizzare invece la sostanza del prodotto. Ok le foto, ma le torte sono fatte per essere mangiate e poi, ecco, sappiamo tutti dove vanno a finire". Eccomeno.

Bella la storia di Veronica, che il pallino della pasticceria ce l'ha sempre avuto ma - all'inizio - la vita l'ha portata in altre direzioni. "UglyCakes è un ibrido di miei percorsi, della mia storia e dei miei interessi. Sono laureata in comunicazione e qualche anno di master, lavoro e viaggi in metro dopo ho capito che la vita da milanese imbruttita non faceva al caso mio. Motivo per cui ho iniziato a coltivare la mia passione per la pasticceria. Quello è stato anche il momento in cui ho deciso che le milanesi imbruttite sarebbero state le mie torte". Che - ricordiamolo - saranno anche ugly ma sono comunque very good. "Parlando di sostanza, ci tengo molto ad usare ingredienti tanto semplici quanto genuini. Spesso riceviamo feeback tipo 'incredibile, oltre ad esser bella era anche buonissima' e apprezzo questo effetto wow però raga, ripetiamo tutti insieme: le torte sono fatte per essere mangiate".

Le torte sono fatte per essere mangiate.

Bisogna dire - comunque - che la cosa sta anche sfuggendo un po' di mano. Come giustamente fa notare un utente su Instagram, "Reggo piu l’alcool che le persone….e compie 14 anni", o "Stasera faccio la brava" ma festeggi a casa con quattro amiche guardando un film. Poi, per carità, di idee funny e imbruttite che ci piacciono ce ne sono parecchie. Sempre da Instagram: "Anche secondo me è come dico io", "Tanto non li dimostro", "23 anni di ansia", "Auguri un cazzo", ma anche "Too old for Leonardo diCaprio" fa molto ridere.

A Iginio Massari non piace questo elemento.