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Lifestyle
tram

Non chiamateli Spostapoveri...

Sì, dai, i tram di Milano sono un po' scomodi, talvolta affollati, rumorosi e vecchi, ma....quanto sono fighi? Pensate all'immenso fascino che sono in grado di trasmettere semplicemente guardandoli sferragliare per le vie della città. La scintilla sul cavo. Il conducente che scende dal tram con un bastone perchè si è incriccato lo scambio in Cordusio. Il cartello Vietato Sputare sulle carrozze più vecchie. In una sola parola, poesia....

Proprio per celebrare questo mito su rotaia, durante le scorse settimane un tram Carrelli 1928, biglietto da visita per Milano nel mondo intero, è entrato a far parte delle collezioni del Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, in via San Vittore. Ora è lì, nel padiglione insieme ad altri simboli della mobilità urbana (l'Omnibus a cavalli e il Gamba de Legn). Per dare questo evento il lustro che merita abbiamo pensato di regalarvi una chicca: tel chi una rapida carrellata dei tram che hanno attraversato in lungo e in largo Milano nei secoli dei secoli...

Omnibus (a cavalli)

omnibusacavalli.jpg

Visto che i tram storici milanesi sono poesia viaggiante, prendiamoci subito una licenza poetica. Era il lontano 1876 e un tramway trainato da cavalli iniziò a collegare Milano a Monza con capolinea in Porta Venezia. Visti gli sballottamenti di allora, dovuti all'impetuosità di traino dei poveri animali, ora non ci possiamo lamentare...

Gamba de Legn

gambadelegn.jpg

Dai cavalli in carne e ossa ai cavalli vapore. I gossippari metropolitani raccontano che il nome derivi da uno dei primi operai che azionava gli scambi a mano che aveva, per l'appunto, una gamba di legno. In realtà pare che l'appellativo Gamba de Legn derivasse dall'andatura "zoppicante" del mezzo. Era il tram per le linee extraurbane. Ultima corsa il 31 agosto 1957 sulla linea Milano-Vittuone. Ai tempi non c'era ancora l'Area B altrimenti, viste le emissioni, con il kaiser che il Gamba de Legn sarebbe entrato in città...

Serie 1500 - Tram Carrelli (1928) 

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Sua maestà, un simbolo di Milano. Senza dubbio il tram più famoso, ripreso, fotografato, dipinto e instagrammato. In città ne girano ancora ben 125 sulle linee 1,5,10,19 e 33 oltre che, udite udite, a San Francisco. In passato modelli Carrelli hanno circolato anche a Melbourne e a Bruxelles. Se vi state chiedendo il perchè del nome, beh...deriva proprio dai due carrelli che nel 1928 costituivano una novità, ispirata dai modelli americani tipo Peter Witt, che consentivano la circolazione anche su strade più strette. 

5100 e 5200

5100_2.jpg

Le vetture 5100 erano ricavate dalla ricostruzione delle serie 5000 danneggiate durante la guerra, elaborate dall'Ansaldo di Genova alla fine degli anni quaranta (1947-1951). Qualcuno dice che alcune sono ancora in giro, a prendere polvere in qualche deposito. Le 5200 (in foto), consegnate a partire dal 1952, erano l'evoluzione delle 5100 e differivano per alcuni particolari elettrici ed interni.

Serie 4900

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Altro simbolo di una Milano meno poetica rispetto al 1928, ma più orientata alla velocità - realizzati da Fiat e Stanga negli anni Settanta -  e ancora oggi perfettamente funzionanti. Tram a tre casse, con motori TIBB e AEG a spingere dentro e fuori la Circonvalla. 

Serie 7000 - Eurotram

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Qui si vira verso la modernità. Vetture tranviarie articolate, pianale ribassato. Lunghi, veloci - a volte troppo visto che in passato si è verificato qualche incidente - con furore da Rozzangeles a Piazza Fontana e ritorno. 

7100, 7500 e 7600 - Sirio Lungo e Sirietto 

milano_tram_ple_egeo.jpg

Primi anni 2000, ATM ordina 48 tram lunghi ben 35 metri all'Ansaldo Breda. All'epoca della loro entrata in servizio, tutte le vetture adottarono la livrea grigio verde, già utilizzato in precedenza sulle unità della serie 7000. Nel marzo 2021, iniziò la ripellicolatura delle nella livrea giallo Milano, di modo da uniformare la colorazione a quella degli altri tram milanesi. Per percorsi più tortuosi è molto diffuso la versione zippata con meno carrozze: il Sirietto.

 

 

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