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Milano – Santiago in bicicletta: il “nostro” Riky Oliver ci racconta la sua nuova avventura

Sabato 13 aprile Riccardo Oliva, famoso sui social anche grazie al viaggione Milano-Capo Nord in bici che si è sparato nel 2022, partirà in direzione Santiago.

Di biciclettate in giro se ne è già fatte parecchie. Nel 2021 si è fatto da Milano a Palermo, l’anno dopo dal Duomo è arrivato fino a Capo Nord, nel 2023 ha attraversato le Alpi Francesi per sparasi Torino-Nizza. Sempre in bicicletta. E il 2024? Si parte alla grandissima con una nuova avventura che porterà Riccardo Oliva, per gli amici Riky Oliver, dalla City a Santiago di Compostela. Meta di camminatori e pellegrini di tutto il mondo. Riky lo conoscete già, perché di lui abbiamo parlato spesso (qui l’intervista sul suo viaggio fino a Capo Nord) ed è poi diventato uno dei volti del Milanese Imbruttito, insieme all’immancabile bici che lo scorrazza everywhere.

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riky.oliver

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Allora, prima di tutto domanda basica: perché proprio Santiago?

L’anno scorso avevo quattro viaggi (e altrettanti progetti) programmati che non sono riuscito a fare, non per colpa mia, e quindi per me il 2023 è stato un anno molto pesante. Lo scorso 5 ottobre mi sono ritirato in montagna, a casa del mio migliore amico sulle Dolomiti, e ho iniziato a leggere L’Alchimista di Paulo Coelho, libro che mi aveva regalato un’amica ben due anni prima. Il libro mi prende tantissimo, lo leggo in tre giorni. Si parla di Santiago, che io ho sempre pensato essere una meta molto scontata, facile, popolare. Bè, quando ho finito di leggere il libro ho capito che sarei partito proprio per questa meta. Toccherò sia Capo Sud (Tarifa, Spagna) che Capo Ovest (Cabo da Roca, Portogallo), visto che a Capo Nord sono già andato.

Quanto sei gasato?

Sono gasatissimo, perché ho raggiunto un livello di preparazione e organizzazione del viaggio che non mi sarei mai aspettato. Avrò con me tutto ciò che mi serve di più, abbigliamento tecnico, drone, telefono nuovo, borse, scarpe… tutto quello che mi serve c’è anche grazie a tanti sponsor, quasi tutti italiani.

Un recap di quello che ti porterai nello zaino?

Avrò dieci borse, rispetto al solito ne avrò di più, ma più piccole per una migliore distribuzione del peso sulla bici. E quindi, per esempio, avrò con me pentole, fornello, bomboletta del gas, sacco a pelo, materassino, cuscino, crema solare, caricatori, droni, microfoni, iPhone, GoPro, vestiario per pedalare, giacca per la pioggia, pantalone antipioggia, due tre magliette, due tre mutande, un pantaloncino, un paio di sandali. Ah, e ovviamente lo spazzolino.

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riky.oliver

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Quali sbatti immagini di trovare lungo il percorso?

Ho paura di trovare poca acqua. Proverò a non comprare mai bottigliette, ma questa a volte è una missione impossibile, soprattutto nei posti in cui fa molto caldo come quelli che attraverserò io. Spesso in questi viaggi mi capita di bere tantissimi litri d’acqua, ma anche di dovermi sciacquare con frequenza. Ecco perché spero che l’acqua non mi manchi mai, cosa che temo, però, anche perché in Catalogna ormai da anni c’è una grande siccità. E poi temo anche di trovare troppo dislivello in alcune zone, o di sentire troppo freddo in altre.

Cosa invece credi ti darà più soddisfazione?

Trovare il giusto equilibrio tra il piacere personale del viaggio e la creazione di contenuti. Vorrei riuscire a raccontare tutto senza mettere in imbarazzo le persone che mi ospiteranno e vorrei trovare dei momenti per vivermi il presente senza distrazioni. Non vedo l’ora di arrivare a Finisterre, il punto in cui gli antichi esploratori pensavano finisse la Terra. Spero di arrivare qualche giorno prima per poter conoscere i nomadi della zona, gente che ha mollato tutto per vivere lì, in libertà.

Parlaci un po’ della vendita delle magliette e della raccolta fondi.

Tutto nasce quando ho fatto Capo Nord, non avevo sponsor e non avevo money. Un mese e mezzo prima di partire uso i miei risparmi, 1600 euro, e compro tutti gli accessori che mi sarebbero serviti. Rimango con 300 euro sul conto. Non avevo ancora la bici, non mi cagava nessuno. Decido allora di stampare delle magliette con scritto “In gass” che è il mio motto, e faccio disegnare anche la mappa col percorso. Un mio amico mi stampa le magliette e ci troviamo a fare più di 300 T-Shirt: oh, sono riuscito a fare 5/6K solo con la vendita di queste magliette. Alla fine non ho fatto grande promozione, ho solo messo sui social le foto delle magliette con i miei amici, e la gente ha iniziato ad incuriosirsi e a chiedere. Le magliette costavano 20, 50 e 100 euro. Ho aperto anche una raccolta fondi e ho fatto quasi 2mila euro. Oggi ho replicato stampando delle magliette con grafiche un po’ diverse, riprendendo anche il nuovo percorso. Ho stampato anche felpe, adesivi, volantini e bigliettini di ringraziamento. Penso sia molto importante mettere in giro qualcosa che faccia parlare del progetto e che unisca anche persone che non si conoscono.

Quali skill imbruttite ti serviranno per questo viaggio?

Sicuramente la gestione dei soldi. Devo usarli in maniera attenta, farmeli durare. Poi ovvio, sapersi orientare e prestare sempre attenzione: soprattutto a non farmi fottere la bici.

Oh, per chi volesse salutare Riky e fargli gli auguri per questa nuova avventura, l’appuntamento è in Piazza Duomo sabato 13 aprile ore 10. In gass!

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