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"Raga sono a casa". Sono state queste le prime parole di Riccardo Oliva una volta approdato in Duomo dopo mesi di viaggio in giro per l'Europa. Il 22enne di Lacchiarella era partito a luglio, sempre dal Duomo, per arrivare a Capo Nord, il promontorio che domina la parte più settentrionale della Norvegia continentale. Il tutto a bordo della sua bicicletta, dormendo un po' dove capitava e confidando nella bontà e nell'ospitalità della gente che avrebbe beccato lungo la via. Ora, tre mesi dopo, abbiamo voluto parlare un po' con lui di questa esperienza, tanto allucinante quanto meravigliosa.

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Bella Riccardo! Abbiamo scritto della tua partenza da Milano a Capo Nord, quindi adesso che sei tornato siamo curiosissimi di sapere come è andata. Ma partiamo dalla fine: sbaglio o c'è stato qualche problemino?

Allora intanto ci ho messo meno di quanto pensassi ad arrivare a Capo Nord, solo 64 giorni invece di 70/80. I problemi non sono mancati: quando sono arrivato in Polonia ho avuto la febbre, in Finlandia e Lapponia mi sono beccato la tendinite (che mi sto ancora trascinando). E poi parecchie menate alla bici, come cerchioni spaccati e gomme bucate. Il ritorno è stato uno sbatti vero: visto che sono arrivato prima ho deciso di tornare indietro da Capo Nord facendo l'autostop. Ci sono riuscito per circa 1500 chilomentri, poi sono andato di treni. Avrei infine dovuto prendere l'aereo da Amsterdam a Milano, ma l'hanno cancellato. 

Figa, pure!

Eh sì. Ho preso un biglietto con la carta per il Flixbus, mi hanno prelevato i soldi (180 euro) ma non si sa bene perché (problemi di connessione probabilmente) non mi danno il biglietto. Alla fine un mio amico mi ha comprato un altro biglietto online e ho preso il Flixbux da Amsterdam a Francoforte. Poi ho fatto 5 ore di scalo, ho dormito sotto un ponte (un freddo cane), e infine con un altro bus sono finalmente tornato a casa. 

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C'è stato un incontro in particolare che ti è rimasto dentro?

Più di uno! In Polonia sono stato male, mi è venuta la febbre muscolare (che solitamente viene agli sportivi, quando fai uno sforzo eccessivo per parecchio tempo) e avevo paura di dover tornare a casa. In quei giorni ho rallentato un po' e tra Varsavia e Vilnius ho incontrato tre famiglie polacche e due lituane che mi sono rimaste dentro. Una di queste mi ha dato il posto per piazzare la tenda e ha organizzato anche una grigliata in mio onore. Mi hanno dato cibo, acqua, doccia, elettricità. Quando me ne sono andato ci siamo messi tutti quanti a piangere, è stato davvero un bel momento.

A proposito di momenti... quello più emozionante?

Direi gli ultimi 30 chilometri prima di Capo Nord. Una strada con delle tendenze assurde dove non c'è davvero nessuno. Salite immense, freddo, pioggia, vento, solitudine. Ho pianto, ho urlato... ho capito che non dovevo mollare. Arrivare lassù non è cosa per tutti, quelle strade sono delle figlie di puttana. Io poi avevo anche la tendinite, ogni pedalata era un fulmine di dolore. Ma alla fine ce l'ho fatta. Un altro momento emozionante è stato vedere l'aurora boreale, stupenda. 

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Quali “skill” dovrebbe avere una persona che ha intenzione di intraprendere un viaggio come il tuo? A livello fisico e mentale, intendo.

Allora, fisicamente devi solo essere atletico. Se ti alleni prima è meglio. Io sono uno sportivo, ma non mi ero allenato a pedalare tanto così spesso, con pochi momenti di riposo. Quindi sarebbe meglio avere un po' più di preparazione rispetto al livello da cui sono partito io, che mi ha portato ad avere problemi come crampi e affaticamento eccessivo. Se non sei preparato fisicamente puoi farcela lo stesso eh, ma devi prendertela con più calma. Ovviamente la condizione fisica influenza anche quella mentale. Se non ti senti bene e sei stanco finisce che ti abbatti. Una skill indispensabile è sicuramente la capacità di adattamento. Devi essere consapevole che quella cosa la devi fare, nel bene o nel male. Potresti trovarti senza cibo, senza gas, senza doccia, senza comodità e ti devi adattare. Altra skill: la lingua. Meglio saper parlare più lingue, o almeno l'inglese. E poi ancora la pazienza. Se c'è qualcosa che merita la tua pazienza allora devi coltivarla, perché ne varrà la pena.

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E adesso che farai? Si torna a Lacchiarella in pianta stabile o hai già in mente una prossima “fuga”?

Ho un amico che si chiama Emiliano, anche lui ha fatto un viaggio in bici verso Capo Nord ma dalla Puglia. Insieme stiamo organizzando un super viaggione coast to coast da San Francisco passando per Los Angeles fino a Miami. Circa 6mila chilometri che vorremmo fare in due mesi, due mesi e mezzo. Potrebbe succedere di tutto: potremmo chiedere l'autostop, andare in bici, noleggiare un van. Sarà sicuramente divertente e lo documenteremo su Youtube, saremo i primi ragazzi italiani a farlo. Partiremo a gennaio o a febbraio, dobbiamo ancora decidere. Insieme a Emiliano stiamo cercando anche di organizzare un viaggio in Turchia, da Istanbul alla Cappadocia. Per entrambi i viaggi stiamo cercando degli sponsor che possano aiutarci, sia per l'attrezzatura (bici, tute, borse, equipaggiamento da campeggio) sia economicamente.

Terrai degli incontri per parlare del tuo viaggio, giusto?

Sì sarò a Verona, Roma e Milano per raccontare un po' questa avventura. Non ho ancora le date precise, ma se rimanete sintonizzati sul mio profilo Instagram (@riky.oliver) avrete asap tutte le info!

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