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Come stanno i lavoratori italiani? Beh, oddio, insomma. Il nuovo report State of the Global Workplace rilasciato dall'istituto di analisi Gallup di Washington ci dice che lo stress è letteralmente alle stelle. Come se non lo sapessimo già. Tanto che, il 25% dei lavoratori arriva a un punto di odio totale verso la propria azienda da fare il tifo per la sua sconfitta. Insomma, oltre le Grandi Dimissioni, oltre il Quiet Quitting, qui siamo proprio al Grande Odio.

Ora non si usa più fare solo il minimo indispensabile per rispettare il contratto e guadagnare tempo libero (e un po' di sanità mentale), siamo passati direttamente alla fase "Titanic": i lavoratori tirano i remi in barca e puntano a creare un bel buco nello scafo per affondare l’intera nave aziendale.

La ricerca divide infatti i lavoratori in tre types. Ecco, ci sono i "super impegnati", che vivono il loro lavoro con la stessa passione di un tifoso a San Siro, sempre pronti a portare avanti l’azienda con fiducia. Poi ci sono i "non così impegnati", che non è un nuovo status Facebook ma lo status di chi al lavoro dedica il giusto tempo, ma non una goccia di energia in più. E infine ci sono i "disimpegnati attivi", i veri sabotatori: non solo insoddisfatti, ma proprio neri e disillusi perché il loro lavoro fa schifo. E che fanno? Trascinano giù anche gli altri. Omicidio-suicidio. Qualche numero: nel focus sull’Italia, emerge che il 25% dei lavoratori fa parte di questa ultima fetta di torta. L’Italia si pone così al top in Europa per quota di "actively disengaged", visto che la media mondiale è del 15%. Ah ed è il livello più alto, per noi, dal 2018.

Questo ribrezzo per il proprio posto di lavoro è legato a un'altra variabile tracciata da Gallup, ovvero quanto le persone pensano che sia un buon momento per trovare un lavoro nel posto in cui vivono. Nonostante i dati ci parlino chiaro di un'occupazione da record (grazie anche al fattore demografico dell'invecchiamento), in Italia solo il 32% degli impiegati pensa che sia davvero un good moment per trovare un lavoro. È un balzone di 12 punti percentuali rispetto al 2022, ma se confrontiamo con la media europea del 57%, ecco che il nostro deficit si fa sentire. Lol, siamo penultimi in Europa, e a chilometri di distanza dai livelli dei paesi nordici.

Che non si stia benissimo ce lo dice anche un altro dato. In Italia "è okay" solo il 41% dei lavoratori. Eppure andiamo meglio che nel resto del mondo (34% è la media globale) ma peggio dei nostri competitor diretti (47% in Europa). Ma ci lascia un sapore dolce-amaro in bocca, perché vuol dire che quasi sei lavoratori su dieci sono infelici. Tanto che, se si chiede ai dipendenti italiani delle vibes provate nell’ultima giornata in office, rispondono cose decisamente poco carine: stress (46%) e tristezza (25%). Aiuto.

 

 

Autrice: Francesca Tortini

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