Ma com’è che l’Italia, tranne nei rari casi di vacanze e cibo, è sempre in fondo a tutte le classifiche? Assurdo, no? Beh, oggi ne abbiamo un altro esempio che non regala gioie: l’Italia è quart'ultima in Europa in quanto a capacità di creare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. Parliamo quindi di work-life balance, per usare un inglesismo. Praticamente battiamo solo Ungheria, Slovacchia e Romania per il titolo di "campioni dell'infelicità lavorativa".
Molto bene.
Ecco, ma come siamo arrivati a questa gloriosa posizione, vi chiederete? Remote, una piattaforma che aiuta le aziende a trovare lavoratori da remoto, ha stilato una classifica europea basata su otto key factors: assistenza sanitaria, salario minimo, congedo di maternità, ferie annuali obbligatorie, indennità di malattia, livelli generali di felicità, durata media della settimana lavorativa (in ore) e inclusività. E, indovinate un po'? Su tutti questi fronti siamo riusciti a brillar... ehm, ovviamente a far cagare.
In cima alla classifica troviamo nazioni come Lussemburgo, Spagna e Francia. Per quanto riguarda il Lussemburgo, non abbiamo problemi a crederci. Ma chi l’avrebbe mai detto che la Spagna, la patria della siesta, sarebbe arrivata al secondo posto? Sì, proprio così, i nostri amici spagnoli ci battono grazie a un salario minimo elevato, tante ferie e poche ore di lavoro. È quasi come se avessero capito che lavorare meno e vivere di più fosse una buona idea...
Prendere nota.
In Italia, invece, siamo penalizzati dall’assenza di un salario minimo, da un numero di giorni di ferie ridicolo e da una quantità di ore lavorative esagerate.
Cosa possiamo imparare dai nostri cugini spagnoli? Beh, sembra che la loro scelta di una settimana lavorativa più corta e ben distribuita su quattro giorni sia il focus del successo. Immaginate di avere un giorno libero in più ogni settimana: cosa fareste? Finalmente riusciremmo a finire quel libro che staziona sul Kindle da mesi, passare del tempo di qualità con famiglia e amici o imparare una nuova lingua. Lo spagnolo, magari.
Autrice: Francesca Tortini
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