Ok lo stipendio, ma senza sacrificare l’aperitivo. Ecco il mantra dei lavoratori italiani, rivelato da un’indagine condotta da Heineken Italia e AstraRicerche su oltre mille dipendenti. Immaginate un ufficio pieno di Baby Boomer, GenX, Millennial e GenZ che discutono del miglior bilanciamento tra lavoro e tempo libero: questa è l’essenza della ricerca.
Al giorno d’oggi, tante generazioni diverse condividono il medesimo ecosistema professionale, portando con sé valori, aspettative e obiettivi differenti. Ma questo non significa che ci sia un divario insormontabile, anzi. La formazione di team multi-generazionali crea un terreno comune dove tutti, dai Baby Boomer ai GenZ, sembrano dire: "Sì, lavorare è importante, ma il tempo per fare yoga e una gita in agriturismo lo è altrettanto!".
Al primo posto delle priorità, c’è il tempo libero per altre attività della vita (51,5%). Seguono l’opportunità di crescita e sviluppo di competenze (40,7%) e la flessibilità lavorativa (40,5%). In altre parole: vogliono lavorare, ma non a scapito di corsi di musica o lezioni di ceramica! La GenZ e i Millennial, in particolare, sono pronti a rinunciare a un po’ di cash pur di avere tempo per respirare fuori dall’ufficio (rispettivamente 20% e 21%). La GenX, invece, vede la formazione come una via di fuga dal tran-tran quotidiano (22%).
Ma non finisce qui: l’86% degli intervistati vuole un clima aziendale sereno, dove lo scambio tra dipendenti è visto come una grande opportunità. Relazioni costruttive, socialità, networking e team building sono tra i benefici del lavorare con colleghi di età diverse, con un bel 68% che apprezza questo melting pot generazionale. Le generazioni preferite con cui lavorare? GenX e Millennial svettano per la condivisione di valori e per la loro capacità di rapportarsi con i colleghi.
E che dire del sogno del posto fisso? Sì, si è ancora vivo e vegeto: il 43% degli intervistati, specialmente GenX e Baby Boomer, punta a una carriera stabile. L’impiego ideale è all’interno di un’azienda storica (34%), di grandi dimensioni (37%), e dal respiro internazionale (35,5%).
Secondo la ricerca, il rapporto intenso e positivo tra persone di età molto diversa in azienda è considerato un grande vantaggio quando viene raggiunto (nel 68% dei casi). Il team-building costruttivo porta infatti a stimolanti momenti di socialità, networking e attività di squadra (40%) ed eterogeneità di visione (39,5%). Favorisce inoltre il consolidamento delle competenze funzionali grazie alla combinazione di esperienze e studi aggiornati (38,5%).
Insomma, la morale è chiara: lavorare sì, ma con una sana dose di free time, flessibilità e chilling. E se la vostra azienda può anche offrire una birretta a fine giornata, ancora meglio!
Autrice: Francesca Tortini
Seguici anche su Instagram, taaac!