Lo spazio veste Prada. Esatto lo spazio, non il Diavolo. È dal 1972 che gli esseri umani non mettono piede sulla Luna e per un rientro in grande stile su quel bel faccione bianco ci pensa il brand milanese. Prendiamoci un momento di orgoglio da F205.
La missione Artemis III vedrà la prima donna calcare il suolo lunare e poteva mica vestirsi con una di quelle tute sformate della Nasa. Qualcuno doveva intervenire per rendere più stiloso il tutto e l'onore è toccato a Prada. Lo space project è partito da un’iniziativa di Lorenzo Bertelli, Chief Marketing Officer di Prada, con una super collaborazione con il Texas e l'azienda Axiom Space, ideatori della prima stazione orbitale commerciale. Obiettivo creare una tuta che unisse alle tecnologie più avanzate e alla sicurezza anche un certo fascino, stile e comfort. Insomma, se vai sulla Luna mica devi sembrare per forza un insaccato.
Lato Prada hanno lavorato sul design, per dare maggior mobilità, condiviso le loro tecniche di trattamento dei materiali e i loro metodi di cucitura innovativi. La tuta è creata inoltre da componenti modulari adattabili a diversi tipi di fisicità (molto 4 amiche e un paio di jeans) e dotata di sistemi critici ridondanti. Per noi space ignoranti vuol dire che hanno sistemi per evitare guasti e ne migliorano l’affidabilità. Va bene fare sacrifici per la moda, ma tornare vivi resta abbastanza importante.
Ci vorrà ancora un po’ prima di questa runway intergalattica, la tuta è bella, ma dopo una prima fase di test già passati a pieni voti ci sono altri step necessari. La nostra Prada deve ancora affrontare le prove subacquee con equipaggio e i test integrati con i prototipi dell'Artemis Lunar Terrain Vehicle, il mezzo di trasporto che gli astronauti useranno durante la missione.
Fase prevista per il 2025, missione prevista per il 2026.
Nell’attesa magari ne escono anche degli stivali e una borsa in cui nascondere un budino, chi può dirlo? Per favore qualcuno colga la reference con la scena iconica del film di Sex and the city di Charlotte. Budini a parte una cosa è certa, l’esplorazione spaziale è entrata in una nuova era e il lusso ne farà parte con lo stile italiano in prima fila.
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