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A Milano siamo sempre più poveri: i prezzi salgono del 20%, ma gli stipendi solo del 5,6

Insomma, l'aumento di stipendio non basta.

Per la serie, #MaiUnaGioia. Il sindaco Sala, parlando a RTL, ha parlato della di un argomento molto sentità nella City: “È urgente lavorare sulla questione degli stipendi, per il bene di realtà come Milano”, ha detto.

Eh, chi deve lavorarci? E come?

Che poi, non sono solo gli stipendi, ma la combo stipendi-carovita a creare il disagio. Secondo l’Istat, l’inflazione del 2023 per Milano è stata dell’1,1%. Tradotto? Una mazzata da 315 euro sulla famiglia media. Ma se allarghiamo la lente e guardiamo indietro, al 2015 (l’anno dell’Expo), il costo della vita è salito di oltre il 20%. Per capirci: quello che valeva 100 allora, oggi ne vale 120,6. Ed è qui che scatta il confronto con gli stipendi: secondo Jopbpricing tra il 2015 e il 2023 gli stipendi dei dipendenti privati sono saliti del 5,6%.

Una bella notizia relativa, una pessima notizia se confrontata con quel 20% di cui sopra riguardante il costo della vita. Insomma, questi aumenti di stipendio non sono sufficienti. Sala ha puntato il dito sul pubblico impiego, dove la situazione è tragica. “Le risorse stanziate dalla manovra per i rinnovi del pubblico sono del tutto insufficienti per far fronte all’erosione dell’inflazione, che a Milano si sente di più”, ha confermato Luca Stanzione della CGIL. E i numeri parlano chiaro: tra gennaio 2023 e giugno 2024 oltre 6mila dipendenti pubblici hanno detto ciao ciao al Comune, complici stipendi che non tengono il passo. Donne penalizzate, contratti collettivi che arrancano, e un divario con chi lavora nel privato che si allarga sempre di più. Oddio, il privato

… qui la musica non è molto diversa. Gli stipendi dei dirigenti sono addirittura calati del 3,3%, mentre quadri e operai si accontentano di piccoli aumenti che non bastano a compensare il caro-vita. Tutto questo mentre i prezzi continuano a schizzare: alimentari (+24%), ristorazione (+30%), trasporti (+26%).

Ma parliamo della casa, dai

Qui si tocca il fondo: secondo Immobiliare.it il costo medio al metro quadro nel 2016 era di 3.588 euro, oggi siamo a 5.414. Un bilocale da 189mila euro ora te lo porti a casa (forse) con 293.000. Praticamente, un mutuo a vita. Il Piano casa del sindaco è un inizio, ma serve molto di più, come ribadisce Stanzione: “Un fondo pubblico per garantire linee di credito e un welfare territoriale che sostenga davvero le famiglie”.

Per il resto dai, tutto bene.

Autrice: Francesca Tortini

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