
Balenciaga porta il concetto di "zero sbatti" a un nuovo livello. Altro che perdere tempo a infilare un paio di scarpe, sandali o stivali che costringono il piede. L’estro creativo dello stilista georgiano Demna Gvasalia fa scendere in passerella le nuove proposte per l'autunno 2025, pezzo forte le nuove "Barefoot shoe ZERO". Piccolo spoiler: sono delle scarpe non scarpe.
E lo ammetto, l'idea nata dalla collaborazione con Adrian Perrot Garin e Beini Qian, già specialisti del reparto calzature del brand, mi ha fatto pensare alla famosa frase del Piccolo principe: "L’essenziale è invisibile agli occhi". Il sciur Antoine de Saint-Exupéry poteva anche avere ragione in linea di massima, ma forse, e dico forse, in questo caso mi è sembrato un po' estremo. Va bene che il modello vuole richiamare la sensazione di piede libero, ma qui il piede poggia sul nulla o quasi. Le suole, perché quello ricordano, sono realizzate con una stampa 3D che riprende proprio l’orma che crea la pianta del piede sul suolo. O sulla sabbia se vivi al mare. Unico punto di "aggancio" è l’alluce e viene dato sostegno al tallone con una chiusura classica concava, per il resto le nostre estremità sono lasciate a loro stesse. A vederle mi chiedo come ci si possa camminare senza inzozzarsi anche il metatarso o senza sbattere in continuazione il mignolo. E da cocciuta utilizzatrice di ballerine vedo già un futuro con fiacca sull’alluce, sul retro del tallone o le piaghe da sfregamento sotto la pianta. Però magari a indossarle sono comodissime.
Non ancora chiaro quando questo potrà avvenire però. Sul sito ufficiale di Balenciaga non sono ancora presenti, si parla di una fantomatica lista pre-order da 450 dollari, ma sono voci che corrono nell’internet e per adesso la sola certezza sono le foto postate su demnagram (l'archivio ufficiale- non ufficiale delle creazioni Balenciaga) e sui social di Garin e Quian.
Un paio di video e alcune foto danno non solo un super close-up alle "scarpe", ma anche un’idea di come indossare le Zero shoes. Apprezzabile il suggerimento dell’uso del Tabi o detto tra amici il classico calzino giapponese (che separa l’alluce dal resto del piede). L’effetto estetico lascia comunque molto a desiderare. E già ho gli incubi delle Crocs con calzino, pure questa nuova trovata non so se la reggo. Apprezzo il voler uscire fuori dalle proposte degli ultimi anni di Balenciaga, in cui soprattutto le sneakers erano fin troppo pesanti, quasi dei mattoni per i piedi. Ma così è too much. Per me tremendy. Datemi pure dell’antica, ma se compro una scarpa in effetti mi aspetto di avere una scarpa ai piedi. Lo so, ho delle pretese.
I feticisti e i fashion addicted però magari mi smentiranno.
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