Ci siamo: il Twiga, storico brand di locali fondato da Flavio Briatore e recentemente acquisito da Leonardo Maria Del Vecchio, arriverà zittozitto a Milano. Brief al volo: Lmdv Capital, family office del rampollo di casa Luxottica, ha firmato un accordo con il gruppo Majestas di Briatore per rilevare il marchio nato in Versilia nel 2000, passo e chiudo).
Non bastando le sedi in Versilia, Montecarlo e Dubai, il locale metterà radici anche in Via Turati 29, proprio dove un tempo sorgeva un night club pruriginoso dove andavano in scena balletti sexy e spogliarelli. In zona si passava dal William’s al Vanilla, fino al Provocateur e la Dolce Vita, con qualche guaio giudiziario di contorno. Ma ora, ciao ciao passato scabroso: si punta tutto su luxury, mondanità e intrattenimento deluxe.
Che qualcosa bollisse in pentola lo si era capito. A confermare il tutto è stato un cartello di cantiere e il reportage di MilanoToday. Ma cos'è il Twiga? Beh per chi vivesse sotto terra, è un po' tutto: discoteca, bar, ristorante, e soprattutto uno status symbol. La location è tutto, e Via Turati non fa eccezione. L’edificio, costruito alla fine degli anni '50, è stato per anni la sede della San Carlo (le patatine). Oggi, grazie a un totale restyling, si sta trasformando in un mix di uffici iper moderni e spazi esclusivi del Twiga.
Non mancano i terrazzi, anche se pare saranno destinati agli uffici.
Chi conosce il Twiga sa che non si tratta solo di un locale, ma di una vera e propria experience. Cene top level da lasciarci un paio di stipendi, DJ set internazionali e serate a tema. Il goal è chiaro: attirare la clientela esclusiva dei milanesi col grano in cerca di svago, ma anche turisti e ospiti internazionali. L'apertura è prevista per inizio autunno 2025, giusto in tempo per il rientro dalle vacanze, data la location invernale. E visto l’andamento del cantiere, sembra che non ci saranno ritardi.
Cover: Twiga
Autrice: Francesca Tortini
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