
Milano cambia, si evolve e tutto in tempi rapidissimi. Ma certe cose sembrano rimanere immobili nel tempo. Tipo il Bar Centrale e il Gran Bar della Stazione Centrale, due reliquie anni ’80 che hanno visto di tutto: pendolari assonnati, politici in trasferta, star del calcio come Zoff e Tacconi, giornalisti e perfino il prof Vecchioni intento a scrivere testi malinconici tra un caffè e un treno per Roma.
In primavera gli storici locali di Sarf Spa dovranno mollare il colpo: contratto d'affitto scaduto e nessun rinnovo da parte di Grandi Stazioni Retail Spa, che ha deciso di ristrutturare e cambiare la destinazione d’uso di diversi spazi dello scalo. Insomma, ciao ciao con la manina.
Peggiori Bar di Caracas? No, della Stazione Centrale. E diciamocelo: Bar Centrale e Gran Bar non erano proprio il fiore all’occhiello della ristorazione milanese. Il Bar Centrale, il primo che vi trovate davanti uscendo dai binari, aveva insegne adesive e un aspetto un po' out of context, specie se paragonato alla vicina boutique di sua eccellenza Iginio Massari. Dentro, un banco con brioche, panzerotti e panini che non ispiravano troppa fiducia, e prezzi decisamente WTF.
Il Gran Bar, con una posizione strategica nella splendida architettura della Stazione Centrale, aveva un'ampia area con un corner pizzeria, ma l’atmosfera ricordava più un vecchio bar stile ospedale che un locale degno di essere chiamato tale.
Su Tripadvisor e Google, poi le recensioni erano abbastanza pessime: gente che si lamentava di brioche dure come mattoni, panini con peperoni fuori stagione (a gennaio!) a 8 euro e caffè serviti con la stessa ospitalità di un ufficio del catasto. Per capirci, le recensioni di Google al Bar Centrale danno come media 1,2 su cinque stelline a disposizione, il Gran Bar 1,5. Grandi Stazioni, evidentemente, ha fiutato il malcontento. I fondi stranieri che gestiscono la stazione vogliono portare lo scalo a standard internazionali, e questi due bar "sopravvissuti" non erano esattamente in linea con il nuovo project. Ed ecco che arriva la decisione di liberare gli spazi e riqualificarli.
Certo, dietro queste chiusure ci sono 68 persone che si trovano senza impiego, i sindacati parlano di licenziamenti di massa e chiedono un intervento delle istituzioni. Intanto, tra qualche settimana i due bar chiuderanno definitivamente, lasciando spazio a nuovi progetti. Meglio? Peggio? Dipende da chi lo chiede. Per i nostalgici sarà la fine di un’epoca, per i viaggiatori… un'occasione per trovare finalmente un coffee decente in Stazione.
Autrice: Francesca Tortini
Seguici anche su Instagram, taaac!