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Coin in crisi nera: chiude a City Life e cerca una soluzione per non collassare

Un mito dello shopping cittadino si sta organizzando per resistere alla burrasca e tenere salda la sedia. Sennò dove andiamo a comprare i regali di Natale?!

Tranquilli, raga: passando da Porta Genova, Piazza Cinque Giornate o Corso Vercelli continueremo a vedere la scritta Coin.

L’azienda sta affrontando una crisi bella peso, e con 230 milioni di euro di debiti sta cercando una soluzione per evitare il collasso. Dopo mesi più bui di una notte di scighera, l’azienda ha infatti presentato un piano di rilancio in cui si parla di “nuovi investitori” e “continuità del business aziendale”, per cui saranno salvi 1.390 posti di lavoro. Previsto quindi un aumento di capitale per 21,2 milioni di euro da parte di Sagitta sgr, coinvolta attraverso il fondo Utp restructuring corporate, e Mia srl. 

Certo, da settembre chiude il negozio di City Life, insieme a quelli di Roma Lunghezza, Roma Bufalotta, San Donà di Piave, Latina, Vicenza e Sesto Fiorentino, ma i 92 dipendenti tirano un sospiro di sollievo, perché continueranno il loro business altrove. Sono andati fino al Ministero delle imprese e del Made in Italy per annunciarlo, quindi pare facciano proprio sul serio.

Coin a Milano, che storia

Ma quando ha aperto Coin a Milano, qualcuno se lo ricorda? No??? Allora, mettete su un caffettino che ve lo raccontiamo noi. Intanto dovete sapere che Coin non è C.O.I.N., ma è è proprio Coin, cognome del sciur Vittorio dalla provincia di Venezia che cominciò a vendere tessuti nel 1916 e nel 1926 aprì il suo primo negozio a Mirano. Per sua fortuna, gli capitarono tre figli svegli (Alfonso, Aristide e Giovanni) che cominciarono a lavorare insieme a lui subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e a fare “schei” (il “money”) fra gli anni Cinquanta e Sessanta tanto che nel 1952 l’azienda di famiglia diventa una società per azioni e dai negozi comincia poi a passare ai grandi magazzini.

Come a Milano, dove a Piazza 5 Giornate e a Corso Vercelli Coin regala gioie con negozi da migliaia di metri quadrati su più piani. Figa, altro che la merceria sotto casa (che comunque mi serve sempre per i bottoni!).

Addirittura, fra gli anni Sessanta e Settanta, cominciano ad aprire le Coinette, magazzini un po’ più piccoli nelle periferie che avrebbero dato vita a “O.V.S.” (questo sì coi punti, perché vuol dire Organizzazione Vendite Speciali… oggi vi sveliamo la qualunque!). La coincidenza è da notare, perché durante l’ultima crisi si è fatto proprio il nome di Oviesse fra i possibili acquirenti di Coin! Pian piano Coin si è portato in pancia la Standa (nel 1998) e l’UPIM (nel 2009)

Sempre a Milano è nato il modello Coin Excelsior, che dopo la meteora in Piazza Cordusio si è spostato in Corso Vercelli e a City Life… e va beh, qua abbiamo capito che chiuderà i battenti come quello di Loreto. D’altronde, raga, noi ci scherziamo ma la crisi ogni tanto si fa sentire anche per quelli che fatturano di brutto…

Autrice: Daniela Faggion

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