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Lifestyle
anecoica

Chiunque abbia abitato vicino ai binari del tram o a un incrocio col clacson facile (ce ne sono, eh, di quelli che gli ingorghi sembra li chiamino per nome) sa quanto può essere fastidioso il rumore. D’altronde, se odi gli sferragliamenti, le sirene, i martelli pneumatici e le vibrazioni, sei chiaramente nel posto sbagliato. Ma sappi che, se mai provassi il posto più silenzioso al mondo, probabilmente ti verrebbe voglia di scappare e tornare a imbruttirti tra Turati e Piazza della Repubblica senza rimpianti.

Dov'è e come funziona

Si chiama camera anecoica, e si trova nel laboratorio Microsoft di Redmond, nello stato di Washington. Solo con i soldi (e le fisse) di Bill Gates si poteva costruire uno spazio capace di assorbire il 99,999% dei suoni. Una roba da Guinness dei Primati, letteralmente. "Il luogo in cui il suono muore", si legge sul sito.

Come funziona?

Allora, intanto parliamo di un cubo di 6,36 metri per lato. Per raggiungere i -20,3 decibel (sì, siamo sotto lo zero: è il livello di rumore prodotto dalle particelle d’aria che si scontrano, e sì, fanno rumore pure loro), sono stati messi insieme pannelli di vetro super tecnologici che fanno rimbalzare i suoni. Tutto attorno, sei strati di acciaio e cemento. E sotto? Una base di molle che azzera pure le vibrazioni.

camera_anecoica_2.jpg

Ma a che serve?

Il 99,999% di noi può anche dormire tranquillo con i tappi e due gocce di melatonina, ma Microsoft aveva bisogno di uno spazio per testare ogni suono prodotto dai suoi device: dallo start del PC, ai click della tastiera, fino alla voce (ancora un po’ inquietante) di Cortana. Che poi noi, onestamente, avremmo investito meno in silenzio e un po’ di più nel naming, ma va bene così. La camera è accessibile solo ai cervelloni di Microsoft, ma pare che non ci vadano proprio volentieri. Anche se ben pagati.

E sai perché?

Perché stare lì dentro fa paura vera. Il record di permanenza è di 55 minuti. Non di più. Per capirci: se riesci a sentire il suono delle particelle d’aria, immagina che concerto ti spari con: il battito del cuore (pum pum), il battito delle ciglia (frush frush), e il respiro affannato (magari da ansietta). Ma qui si amplifica anche il fruscio del sangue nelle vene, lo scricchiolio delle ossa, il ronzio delle orecchie.

Insomma, quella che sulla carta sembra un’esperienza zen, nella realtà è un mix tra un horror psicologico e una seduta spiritica con te stesso. Roba che anche noi, imbruttiti doc, tremiamo al solo pensiero. E allora sai che c’è? Meglio farsi una vasca a piazza Ventiquattro Maggio, di venerdì sera, con lo sciopero dell’ATM in corso. Altro che silenzio assoluto: almeno lì i rumori li conosciamo, ci fanno compagnia e – tutto sommato – ci fanno sentire a casa.

 

Autrice: Daniela Faggion

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