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Raga, inutile girarci intorno: Milano attira più milionari di un brunch sulla Terrazza Martini. In dieci anni, dal 2014 al 2024, il numero dei super ricchi in città è salito del 24%. Qua si parla di 115mila milionari veri e 17 miliardari.

Nella classifica globale delle città più attrattive per il cash (fonte Henley & Partners), siamo saliti all’11° posto, battendo giganti come Londra che è uscita dalla top 5, e Parigi che si è mossa come in zona Porta Genova in questa settimana di Design Week: solo +5% in dieci anni.

E no, non è solo il fascino del piatto unico cotoletta e riso giallo che li porta qui. Dal 2017 c’è anche la flat tax per i Paperoni esteri, che ha fatto più effetto di uno spritz in Darsena al primo sole. Per non parlare dei vari Saloni, delle varie XYZ Week e di tutti gli eventi che trasformano la città in una passerella e anche i tombini in oggetto di design.

Milano, la Fenice del post-Covid

Dopo il Covid, mentre mezzo mondo faceva ancora smart working in pigiama, Milano ha tirato fuori il blazer e ha messo il turbo: +8,7% di PIL dal 2019 al 2023. Per capirci: Amsterdam sta a +8,1%, Berlino a +6,9%, New York a +4,4% e Parigi ancora in sbattimento a -2,6%. Capì?

Nel 2023 ci siamo portati a casa 49 multinazionali nuove di zecca. Siamo noni per attrattività mondiale, alla pari con San Francisco e meglio di Chicago. Occhio però: gli investimenti esteri sono calati del 31,9% rispetto al 2022. Piccolo intoppo, ma niente panico. Solo nei primi sei mesi del 2024 abbiamo fatto 600 milioni di euro in investimenti immobiliari commerciali, che diventano oltre 1 miliardo contando anche i terreni. Più di Amsterdam (400 mln) e quasi come San Francisco (900 mln). Mica male.

Nel 2024, oltre il 22% delle case vendute a Milano erano nuove, il doppio della media italiana (12,8%). Ottimo per chi ha i soldi, meno per chi campa di stipendio medio: ormai comprare casa è un sogno tipo parcheggiare gratis in centro.

Turismo e export: Milan l’è on fire

Nel 2023 abbiamo fatto il botto col turismo: 8,5 milioni di visitatori, quasi tutti venuti per vedere il Duomo, bere uno Sbagliato e postare su Instagram #Milano con le case Toilet Paper di via Balzaretti e le villette colorate di via Lincoln. Intanto, le imprese milanesi coprono il 9,3% dell’export nazionale, quelle lombarde oltre il 26%. Insomma, vendiamo tutto, pure l’aria condizionata.

Per il 22° anno consecutivo, Milano è la provincia con il reddito pro capite più alto d’Italia: 62.862 euro (66mila se guardiamo solo la città). La Lombardia, trainata da Milano come un Frecciarossa in orario, ha un PIL nominale di oltre 490 miliardi.

Ma allora, tutto perfetto?

Non proprio. Siamo ricchi, belli, famosi... ma anche carissimi. Il costo della vita è un problema serio: affitti alle stelle, case inavvicinabili, stipendi che non tengono il passo. Se vogliamo davvero continuare a far gola ai talenti (non solo ai milionari), dobbiamo risolvere ‘sta roba. Per ora però, brindiamo con lo Champagne da 32 euro a calice in Gae Aulenti. Ce lo siamo meritati. O quasi.

 

 

 

Autrice: Daniela Faggion

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