
Scene da film in pieno centro: uno entra nel suo stesso negozio e si compra l’intero palazzo. Succede in Piazza Cordusio, dove Tadashi Yanai, il fondatore di Uniqlo (nonché l’uomo più ricco del Giappone), ha messo giù un assegno da oltre 300 milioni di euro e si è portato a casa l’iconico edificio milanese che ospita il suo brand.
Altro che saldo di fine stagione.
Il palazzo in questione è il celebre Cordusio 2.0, sede del primo flagship store Uniqlo in Italia. Tre piani di shopping minimal e funzionale, con sopra uffici e spazi da boutique manageriale. Yanai l’ha comprato direttamente da Hines, colosso americano del real estate, che a sua volta lo aveva preso nel 2016 per conto del fondo pensione tedesco BVK.
L’operazione? Una di quelle che fanno girare la testa anche ai commercialisti: 15mila metri quadri, rendita al 3,5% per Hines e palazzo costruito nel 1892, ma rimesso a nuovo con una ristrutturazione da manuale tra il 2016 e il 2018. Uniqlo ha aperto qui nel 2019, piazzandosi nel cuore del quadrilatero “shopping – finanza – spritz”.
Tadashi Yanai: il Bezos giapponese col pallino del mattone
Yanai, per chi non fosse sul pezzo, è il tipo che se vede un palazzo che gli piace, lo compra. A quanto pare, non si limita a vendere magliette piegate alla perfezione: negli ultimi mesi è partito in quarta con una maratona immobiliare. Prima un palazzo a Londra da 115 milioni di sterline, poi uno ad Amsterdam per altri 100 milioni. E adesso Milano, perché si sa: senza un pied-à-terre in zona Cordusio non sei nessuno.
Secondo Bloomberg, il patrimonio di Yanai supera i 50 miliardi di dollari, il che lo piazza nella top 30 mondiale.
Uniqlo, Nespresso, Bain & Co: che c'è dentro Cordusio 2.0
Dentro il palazzo, oltre a Uniqlo, ci stanno anche altri inquilini che fanno girare la carta platino: l’hub digitale di Bain & Co e il negozio Nespresso, per dire. Hines, contattata da Milano Finanza, ha fatto la classica scena del “no comment”. Anche perché, con un affare da 300 milioni, è meglio parlare poco e incassare tanto.
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