
Qualche tempo fa, in alcuni paesi come Kenya e Indonesia, qualcuno inizia a fare scansioni oculari con un aggeggio sferico che legge l'iride degli occhi. L'iride è infatti elemento esclusivo di ogni singola persona quanto lo sono le impronte digitali, ma ovviamente più complesso da mappare... e adesso che la tecnologia consente di farlo in maniera agevole qualcuno ha pensato bene di ricavarne delle super password che nemmeno l'intelligenza artificiale possa scavalcare.
Passa qualche anno e pochi giorni fa l'iniziativa di raccolta dati viene lanciata negli Stati Uniti da una start up dal rassicurante nome Tools for Humanity, Strumenti per l'Umanità, co-fondata da Sam Altman di OpenAI: in pratica, il papà di ChatGPT e dell'intelligenza artificiale su larga scala. Dal palco di un evento intitolato At Last - Finalmente - Altman e il suo socio Blania hanno annunciato che fra San Francisco, Los Angeles, Atlanta, Austin, Miami e Nashville verranno distribuiti 7.500 orb, piccoli globi con cui si andranno a mappare gli occhi di chi vuole aggregarsi all'esperimento. E non per la gloria, bensì dietro pagamento.
L'obiettivo super ambizioso? Trovare un modo definitivo affinché noi essere umani si dia prova di essere umani, appunto, e non dei bot. I 12 milioni di persone che in giro per il mondo che già hanno fatto scansionare il proprio iride, infatti, hanno ricevuto in cambio un'identità digitale unica e assoluta e un piccolo compenso nella criptovaluta Worldcoin, creata apposta proprio attorno al sistema World: proprio quello che verifica l'identità basandosi sulla scansione oculare effettuata con gli aggeggi orb. Ora, a parte che a noi vengono in mente subito le botte da orbi, è chiaro che a mettere in fila tutti gli elementi qualche mal di testa viene.
Se tu ti inventi un sistema che mappa l'identità digitale nemmeno gratis, ma dietro compenso che hai inventato apposta tu stesso, evidentemente - anche se ti chiami Strumenti per l'Umanità - un qualche ritorno ce lo devi avere. E guarda caso - sottolinea il Financial Times - il compenso è in un sistema - la criptovaluta - tornato prepotentemente alla ribalta con il presidente da poco entrato alla Casa Bianca.
Non solo. Tu, buon samaritano dei globi oculari, che cosa ci fai con tutte quelle identità digitali che consentono ai loro proprietari di autenticarsi su varie piattaforme tra cui anche il videogame Minecraft (e presto anche Tinder)? Se quando riceviamo qualcosa gratis il prodotto siamo noi, figurati quando veniamo pagati! E in effetti, a ben vedere, dall'anno della sua fondazione (2019) la start up di Altman e Blania ha raccolto circa 200 milioni di dollari da investitori di venture capital compreso Sam Bankman-Fried, il fondatore di una società per lo scambio di criptovalute condannato per frode a 25 anni di carcere.
Tutto sicuro, quindi? Qualche dubbio viene. In teoria, ogni orb ha la sua chiave digitale privata, archiviata in un hardware sicuro e utilizzabile per autenticare e firmare i messaggi. Una specie di super password super sicura (e non dimenticabile!). Anche per questo ancora più appetibile da parte di chi traffica in dati sensibili. La gestione e la protezione di queste informazioni diventa insomma roba che scotta ancora di più. Se poi a questo ci aggiungi la raccolta di dati biometrici per creare le super password, ecco che la bomba privacy è pronta a esplodere.
A chiudere il cerchio della spy story è arrivato un annuncio da parte dell'Indonesia: il progetto delle scansioni oculari è sospeso. Motivo? i primissimi partecipanti sono stati spinti a cedere i loro dati a fronte di una somma (modesta) ma senza essere adeguatamente informati su scopi e utilizzi. Di base è molto difficile credere a una genuina preoccupazione di salvaguardare "l'umanità" di rischi dell'intelligenza artificiale da parte di chi con l'intelligenza artificiale continuare a guadagnare.
Autrice: Daniela Faggion
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