
Fabio Rovazzi è tornato a parlare di Milano durante una puntata di Supernova, il podcast di Alessandro Cattelan.
"Ormai giro in centro e posso dire che è come essere a Beverly Hills", ha detto ironico, riferendosi al clima un po’ finto-glam che si respira tra Duomo, Brera e San Babila. Il senso della battuta si riferisce proprio a quanto - in realtà - a Milano ci sia ancora un problema bello grosso in fatto di sicurezza.
Il caso "telefono rubato" e la lite con Sala
Fabio Rovazzi ne ha approfittato per parlare del suo nuovo pezzo, un classico tormentone estivo, "Red flag", insieme a Dani Faiv e Paola Iezzi: "La trovo una canzone molto divertente, l’argomento è super simpatico. Quello delle relazioni tossiche può essere un tema anche piuttosto pericoloso da trattare, però vorrei passare un’estate serena, l’anno scorso ho litigato con tutta la Giunta di Milano, con il sindaco Sala".
Forse vi ricorderete, infatti, famigerata polemica dello scorso anno, quando mise online un video in cui sembrava gli avessero rubato il cellulare. Spoiler: era tutta una trovata promozionale per un singolo. Ma la cosa è sfuggita di mano, con tanto di servizi al telegiornale e – parole sue – Valerio Staffelli sotto casa col Tapiro. Beppe Sala definenì quello di Rovazzi un "comportamento arrogante", e poi aggiunse: "Non vanno sottovalutate queste cose, perché vedo che c'è un degrado nel comportamento del senso civico che ovviamente è un rischio per la nostra comunità".
"Abbiamo sensibilizzato… Io ormai giro in centro e posso dire che è come essere a Beverly Hills - ha detto Rovazzi a Cattelan, con tono evidentemente ironico. Insomma, il senso è... abbiamo sensibilizzato su un argomento, quello della sicurezza a Milano, che è stato ampiamente risolto, tanto che oggi Milano sembra sicura e patinata come il quartiere di Los Angeles. Niente di vero ovviamente, ma solo una battuta ironica ad indicare esattamente il contrario.
"Come quando c’erano gli assembramenti sui Navigli: sono andati con la polizia, hanno liberato la vita, fatto la foto, poi sono andati via e la strada si è riempita di nuovo. Ed è tutto così, comunque”.
La polemica legata al video, però, fu presa molto seriamente. "È durata almeno tre settimane piene. Bello, è stato divertente. Non è quello che amo fare nella mia vita. Io tendo ad evitarlo. C’è chi ci vive, ma non io. Mi è dispiaciuto, perché avrebbero potuto chiamarmi (dal Comune, intende, ndr). So che a volte se faccio delle cose posso avere una risonanza, però hanno aperto i tg sul fatto che mi avevano rubato il telefono: ma che notizia è? Poi ero imbarazzatissimo perché non sapevo come dire che era finto. Il mio telefono era pieno di messaggi, c’era Valerio Staffelli sotto casa che mi voleva dare il Tapiro. Io mi sono consegnato subito e non ho voluto partecipare a nessuna polemica. La cosa che mi ha fatto più sentire in colpa è stato che sono salito a casa e un brand mi aveva regalato tanti telefoni".
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