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Musk sfida WhatsApp e lancia XChat: messaggi vocali, videochiamate e crittografia

Questa XChat non è solo un aggiornamento, è una tesserina nel puzzle Musk-style: la trasformazione di X nella famosa "app per tutto".

Elon Musk ha deciso che X (ex Twitter, per chi è rimasto nel 2022) diventerà l’app per tutto. E la prima mossa è servita: arriva XChat, piattaforma di messaggistica criptata che vuole fare concorrenza a WhatsApp.

L’obiettivo? Trasformare la sezione “messaggi diretti” in un hub completo di comunicazione. Tradotto: se prima usavate X solo per leggere battute pungenti e polemiche random, ora ci puoi anche chattare, mandare note vocali e fare videochiamate.

Cosa puoi fare con XChat

Vediamo le funzionalità di XChat che Musk ha spoilerato (e che arriveranno a breve sugli smartphone):

Messaggi vocali: clicchi l’icona a onde sonore, registri, riascolti, invii (o cestini se senti la tua voce e ti vergogni).
Emoji-reazioni: perché scrivere quando puoi mandare una faccina passivo-aggressiva?
Chiamate audio e video: stile WhatsApp, ma firmato Musk. Le icone telefono e videocamera compariranno in alto nella chat.
Messaggi che si autodistruggono: alla Mission: Impossible. Ma solo per gli utenti paganti.
Condivisione file: sì, ma ancora molto limitata. Per ora solo immagini, niente PDF o video se sei nel team “gratuito”.

L’app per tutto? Ci stiamo arrivando

Questa XChat non è solo un aggiornamento, è una tesserina nel puzzle Musk-style: la trasformazione di X nella famosa “app per tutto”, il sogno dichiarato del patron di Tesla. L’ispirazione? WeChat, il colosso cinese che ti permette di chattare, ordinare sushi, prenotare un taxi, giocare, mandare soldi e probabilmente anche fare meditazione.

Già a gennaio, Musk ha annunciato una partnership con Visa per introdurre pagamenti su X, tipo Venmo, ma con più visioni spaziali. E nel pacchetto c’è pure Grok, il chatbot AI powered, per non farci mancare niente (sì, anche Musk ha il suo ChatGPT).

Comprare Twitter è un acceleratore per creare X, l’app per tutto

L’ha detto lui, nel lontano ottobre 2022, quando ha sborsato 44 miliardi di dollari per Twitter, poi ribattezzata X. Da lì in poi è partita l’operazione trasformazione: post, pagamenti, intelligenza artificiale, ora messaggi vocali, e domani chissà. Musk non vuole una semplice app: vuole la piattaforma che ti accompagna dalla colazione al bonifico del condominio.

 
 

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