Skip to content
Nel caso non ve ne foste accorti, ieri Apple ha presentato i nuovi iPhone (tra cui quello più sottile di sempre) / Ernst Knam: “Mi hanno pagato 20 mila euro per una torta. Cracco? Gli ho fatto pulire le piastrelle” / A Milano arriva un’escape room gratuita a tema “Only Murders in the Building”: c’è tempo fino a sabato (ma prenotatevi ora) / No vabbè! Il diavolo veste Prada 2 girerà delle scene a Milano, e si cercano un botto di comparse (ecco dove e quando) / E niente, ci siamo: entro fine anno il caffè al bar ci costerà 2 euro / Chiara Ferragni: affari sempre più in crisi, ma lei dorme serena su un patrimonio di 25 milioni / Milano “nuova capitale mondiale dei super-ricchi e sempre più inaccessibile per i cittadini comuni”. Lo dice il Financial Times / L’impero di Giorgio Armani: yacht, ville, auto e un patrimonio da 12 miliardi / Incredibile ma vero, Milano non è la città universitaria più cara se si parla di affitto: ecco chi c’è in pole / Non solo moda: cosa ci ha lasciato Giorgio Armani in eredità / Nel caso non ve ne foste accorti, ieri Apple ha presentato i nuovi iPhone (tra cui quello più sottile di sempre) / Ernst Knam: “Mi hanno pagato 20 mila euro per una torta. Cracco? Gli ho fatto pulire le piastrelle” / A Milano arriva un’escape room gratuita a tema “Only Murders in the Building”: c’è tempo fino a sabato (ma prenotatevi ora) / No vabbè! Il diavolo veste Prada 2 girerà delle scene a Milano, e si cercano un botto di comparse (ecco dove e quando) / E niente, ci siamo: entro fine anno il caffè al bar ci costerà 2 euro / Chiara Ferragni: affari sempre più in crisi, ma lei dorme serena su un patrimonio di 25 milioni / Milano “nuova capitale mondiale dei super-ricchi e sempre più inaccessibile per i cittadini comuni”. Lo dice il Financial Times / L’impero di Giorgio Armani: yacht, ville, auto e un patrimonio da 12 miliardi / Incredibile ma vero, Milano non è la città universitaria più cara se si parla di affitto: ecco chi c’è in pole / Non solo moda: cosa ci ha lasciato Giorgio Armani in eredità
CONDIVIDI:
Link copiato!

A Milano stanno sparendo gli hotel economici, sempre più 4 e 5 stelle

Anche gli affitti brevi vanno nella stessa direzione.

Milano cambia pelle, anche sotto le lenzuola. Ma non quelle di casa: quelle degli hotel, che diventano sempre più di lusso. Mentre i due e tre stelle spariscono come i posti auto in centro, i quattro e cinque stelle spuntano come coworking in zona Isola, e i prezzi vanno di conseguenza.

Una camera doppia in un 5 stelle costa in media 842 euro a notte. Un tre stelle, che una volta era la normalità, è sceso a 201 euro di media. A dirlo un report bello serio firmato da World Capital Group, che ha passato al setaccio tutta l’offerta di Milano. E il risultato è chiaro: la città punta ai clienti altospendenti. Anzi, altospendenti forti.

L’avanzata dei 5 e 4 stelle

Nel 2018 erano 30. Oggi sono 33 hotel a cinque stelle, con 3.273 camere totali, pari all’11,7% dell’intera offerta cittadina. La camera più cheap costa 400 euro, la più cara 3.552 euro (e parliamo solo di doppie, le suite non le vogliamo nemmeno sapere). Il record? Il Principe di Savoia, che da solo arriva a 301 camere.

La vera esplosione però è nei quattro stelle, che oggi sono 176 strutture per 17.691 camere, cioè oltre il 63% dell’intera offerta. Prezzo medio: 274 euro a notte, ma si va da 90 a 1.100 euro. La media delle stanze è di 103, la più grande ha 331 camere, la più piccola solo quattro (per chi cerca la privacy o ha problemi con la gente).

Due e tre stelle, questi sconosciuti

I 137 hotel a tre stelle rappresentano ancora il 31% del totale, ma contano sempre meno: 5.536 camere e una media di 201 euro a notte, con un minimo di 90 euro e un massimo di 663. Insomma, il classico compromesso qualità/prezzo, ma in un mercato dove la direzione è sempre più su.

I due stelle sono rimasti in 55, con 825 camere e un prezzo medio di 133 euro. Gli uno stella sono solo 37 strutture, per un totale di 642 camere, a 118 euro in media. La Milano cheap è ormai roba per nostalgici o coraggiosi.

Chi comanda davvero

Dietro questo restyling alberghiero c’è anche un cambiamento strutturale: i fondi immobiliari puntano solo sul lusso. Degli immobili destinati a hotel, 35 su 36 di proprietà degli istituzionali sono quattro o cinque stelle. A investire ci sono anche banche, enti, catene internazionali e player locali: ma tutti con la stessa strategia. Altospendenti o niente.

E mica solo per gli hotel. Anche gli affitti brevi vanno nella stessa direzione: solo case in centro, palazzi storici, vibe internazionale. La Milano del turista in cerca del monolocale con la moka sul fuoco e la vista sui binari della metro è ufficialmente chiusa per ristrutturazione.

Il report tira fuori anche i voti medi delle strutture su Booking:

I cinque stelle viaggiano su 8,88 su 10, con i gestiti dagli istituzionali che toccano quota 9,01. I quattro stelle scendono a 8,36, i tre stelle a 7,92, i due stelle a 7,12. Insomma: più spendi, più sei contento. Strano, eh?

Cosa arriva nei prossimi anni? Lusso, ovviamente

Se pensavate che il mercato si fermasse qui, sbagliato. Tra il 2025 e il 2026 sbarcheranno nuovi colossi dell’hospitality:

. Rosewood Palazzo Branca in via Borgonuovo (70 camere)
. Six Senses in via Brera 19
. JK Place in via Borgospesso
. Il restyling del Palazzo delle Stelline in corso Magenta
. Il Soho House nell’ex Cinema Arti in via Borgogna

E, attenzione, un hotel di lusso nei portici di Piazza Duomo, dove prima c’era la Mondadori. La Siam (Società Incremento Alberghiero Milano) si è aggiudicata il bando per gestire lo spazio per 36 anni, con un canone annuo da 4 milioni e 55mila euro. Tradotto: anche solo per pareggiare i conti, il pernottamento lì partirà da “tanto, grazie” in su.

CONDIVIDI:
Link copiato!