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Che l’agosto al mare non fosse più roba per poveri cristi lo avevamo capito già da qualche stagione. Ma stavolta, a darci la conferma numerica che serviva per affondare il colpo, ci ha pensato Assoutenti: per una famiglia media (cioè due adulti, due figli e una soglia di sopportazione alta), una settimana in un hotel tre stelle in pieno Ferragosto può arrivare a costare anche 3.500 euro. No, non stiamo parlando di un resort extra lusso a Dubai, ma di un onestissimo hotel tre stelle in Italia, magari senza nemmeno l'aria condizionata che funziona bene.

La ripresa del turismo in Italia e la crescita delle presenze dall'estero spingono gli operatori ad applicare continui rialzi delle tariffe – denuncia il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso rincari che non appaiono giustificati né da fenomeni come caro-energia e inflazione, né dai maggiori costi in capo a strutture ricettive e società di trasporti.

Insomma, se prima una settimana d'agosto in Riviera era una certezza popolare, oggi sembra più una voce di bilancio da approvare in assemblea condominiale.

Rimini è la nuova Bangkok (per chi cerca il low cost)

Secondo l’indagine di Assoutenti, l’Emilia Romagna resta l’ultima speranza per chi vuole andare al mare senza dover accendere un mutuo. A Rimini si parte da 1.030 euro a settimana per un tre stelle. Poco più su Riccione con 1.498 euro e Milano Marittima con 1.512 euro. Non esattamente prezzi da campeggio, ma ancora umani rispetto ad altre località.

Spostiamoci in Toscana, dove Lido di Camaiore e Viareggio viaggiano sopra i 1.600 euro, mentre per una settimana a Marina di Pietrasanta si superano i 2.200 euro. E in Liguria la musica cambia ancora: Rapallo si difende con 1.610 euro, ma se avete messo gli occhi su Santa Margherita Ligure, preparatevi a lasciarci 3.551 euro. Per capirci: più di un mese di affitto a Milano per un bilocale con vista parcheggio.

Sardegna regina del caro-prezzi

La palma d’oro delle località più costose va - senza sorprese - alla Sardegna. Qui si viaggia davvero al livello “è stato un piacere conoscerti, conto corrente”.
Solo per dormire, a San Teodoro si parte da 3.015 euro, a Golfo Aranci da 2.870, a Baja Sardinia da 2.681. Anche in Sicilia le cose non scherzano: Cefalù e San Vito lo Capo viaggiano sopra i 2.000 euro a settimana. Amalfi? 2.264 euro, mentre Sorrento parte da 2.051. Cifre che fanno venir voglia di riprendere in mano le valigie di cartone e puntare dritti a giugno o settembre, come ormai stanno facendo sempre più famiglie.

E i traghetti? Spoiler: non aiutano

Come se non bastasse il salasso degli hotel, c’è anche il grande classico dell’estate italiana: il traghetto assassino. Sempre secondo Assoutenti, i prezzi dei collegamenti marittimi sono aumentati in media del 9,7% rispetto all’anno scorso. Ecco qualche esempio per la solita famiglia di 4 persone con auto al seguito (senza cabina eh, che volete di più?):

. Civitavecchia–Olbia: 1.343 euro
. Genova–Porto Torres: 1.363 euro
. Livorno–Olbia: 1.197 euro
. Civitavecchia–Porto Torres: 1.005 euro
. Napoli–Palermo: 678 euro

In pratica, solo per farti portare da A a B, spendi più che per tutto l’anno di palestra che hai frequentato due volte.

Il punto è chiaro: il classico “mare d’agosto” in Italia è sempre più roba da fascia alta. Le ferie lunghe, quelle da 10-14 giorni, stanno sparendo. Sempre più famiglie si rifugiano in giugno o settembre, dove i prezzi calano un minimo, e le temperature pure. Nel frattempo, mentre le tariffe volano, qualcuno si domanda: ma davvero tutto questo è proporzionato? La risposta, per ora, è: dipende. Dipende se siete disposti a spendere 3.000 euro per sette notti in tripla con letto a castello e buffet con l’ananas tagliato a metà.

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