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Editorial
stipendio

I've never been to the USA
I am a slave on a minimum wage
Detroit, New York and L.A
But I'm stuck in the U.K

Anche se inventata dagli italianissimi Planet Funk, nessun italiano può davvero sentirsi dentro la loro canzone Who Said, che infatti cita il Regno Unito. Perché? Perché in Italia il "minimum wage" (salario minimo) non esiste. Siamo infatti uno dei cinque Stati dell’Unione Europea che ancora non hanno introdotto una legge sul salario minimo, insieme ad Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia. 

Già da un bel po’ l’Unione europea ci sollecita un intervento coordinato in materia e ci invita a seguire l’esempio della maggior parte dei Paesi membri, ma niente… il divario tra l’Italia e la maggior parte degli altri Paesi continua ad aumentare, anche in fatto di paga oraria.

In Germania, nonostante la crisi, è previsto un aumento del salario minimo orario dagli attuali 12,82 euro a 14,5 euro entro il 2027.  In Francia, la paga oraria minima ha raggiunto quota 11,88 euro. 

In Italia continua a non esistere una soglia fissata per legge: il sistema si basa ancora esclusivamente sulla contrattazione collettiva. E chi non fa capo a un sindacato, oppure è free lance, fondamentalmente si attacca al tram.

La soglia dei 9 euro orari appare ancora lontana, mentre il dibattito si concentra su pochi centesimi da riconoscere ai rider di Glovo e compagnia, che dietro il nomignolo caruccio caruccio di “gig economy” nascondono l’impietoso strapotere delle piattaforme digitali, che certo non hanno nel loro algoritmo dati relativi all’esposizione al caldo estremo di questa estate.

Il tema della protezione finanziaria del lavoro ha registrato un’ulteriore criticità con la recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha bocciato una norma derivante dalla riforma Dini del 1995. Visto che molti di voi non c’erano, o lanciavano appena i primi vagiti, vi facciamo un bigino noi: la decisione, in pratica, esclude gli assegni di invalidità interamente contributivi dall’accesso all’integrazione al minimo, privando così una fascia vulnerabile della popolazione di un sostegno economico essenziale.

Questa scelta contribuisce ad ampliare ulteriormente il divario tra l’Italia e il resto d’Europa, dove la tutela minima del reddito da lavoro è sempre più al centro delle politiche sociali.

I paesi con il salario minimo più elevato secondo Eurostat? Lussemburgo (2.638 euro al mese), Irlanda (2.282 euro), Paesi Bassi (2.193 euro), Germania (2.161 euro), Belgio (2.070 euro) e Francia (1.802 euro). Così, in caso steste pensando di trasferirvi...

 

Autrice: Daniela Faggion

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