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Che Milano sia cara lo sappiamo già e ve ne abbiamo parlato talmente tante volte che siamo anche abbastanza annoiati da noi stessi. Ma che il prezzo delle case abbia superato di 35 volte il valore che aveva nel 1975? Ecco, questo fa un certo effetto. Soprattutto se consideriamo che nello stesso periodo l’oro è “solo” aumentato di 21 volte.

A dirlo è l’ultimo report di Scenari Immobiliari, presentato a Milano e firmato con Abitare.co: un’analisi che ripercorre mezzo secolo di mercato immobiliare nella nostra adorata (e salatissima) città. Il succo è semplice: se avevi un bilocale in centro nel ’75, oggi hai un tesoro che ha fatto meglio della Borsa, dei titoli di Stato e – appunto – dell’oro.

Certo, poi uno potrebbe obiettare: "Eh ma oggi quella casa lì ha cinquant’anni e andrebbe rifatta da cima a fondo". Vero. Ma rimane il fatto che il mattone milanese è stato un investimento clamoroso. Non per niente, ancora oggi, chi compra cerca certe caratteristiche ben precise.

Cosa vogliono oggi i milanesi che cercano casa

Chi si mette alla ricerca di una casa nuova a Milano, ormai, ha una check list molto chiara. Secondo il report, il 95% degli acquirenti vuole il box auto. Giusto, perché tra Area B, Area C e parcheggi che costano un rene, avere un garage è diventato un miraggio.

Altro must assoluto? Il videocitofono, che con la stessa percentuale batte soluzioni più poetiche come… la lavanderia condominiale. No, sul serio: nessuno la vuole. Seguono nella lista dei desideri: luce naturale (93%), terrazzo (90%), domotica (85%). Più indietro ci sono i servizi “condivisi” come la conciergerie (che fa più figo di “portineria”, ma sempre lì siamo), e in fondo in fondo, appunto, le aree comuni. Perché ok la città, ok il design, ma col vicino ci scambiamo al massimo l’ascensore, non certo la lavatrice.

I quartieri che sono schizzati alle stelle

E mentre il centro si conferma sempre più inaccessibile ai comuni mortali, ci sono zone che nell’ultimo anno sono cresciute a doppia cifra. Parliamo di Savona/Tortona, via Solari, la Barona (zona Malaga) e viale Gorizia.

Se allarghiamo lo sguardo agli ultimi cinque anni, viale Gorizia domina con +46,7%, seguita da via Feltre e viale Jenner. Ma la vera regina degli ultimi dieci anni è viale Stelvio, che ha visto salire i prezzi del 70,1%. Dietro di poco viale Jenner e corso Vercelli.

Oltre ai prezzi, il report ha stilato anche una classifica dei quartieri più attrattivi. Nel centro città, i sogni si chiamano corso Magenta, via San Vittore, zona Duomo e piazza Sempione. Nel semicentro, invece, va forte Porta Romana (strano, eh?), seguita da Città Studi e viale Corsica. In “periferia” – o quello che il report definisce tale – vincono piazzale Loreto, viale Monza e la Bicocca.

Spoiler: nessuno vuole davvero andarsene da Milano. Anche perché, secondo le previsioni, da qui al 2039 la popolazione aumenterà di almeno 86.000 persone. E nella stima più ottimista, si parla di +200.000. WTF.

I numeri veri: quanto costa comprare (e affittare) oggi a Milano

Nel 2024 i prezzi medi sono:

. 10.450 euro/mq in centro,
. 6.000 euro/mq in semicentro,
. 3.750 euro/mq in periferia.

E l’anno prossimo si andrà anche oltre. Per il 2025 si stima:

. 11.200 euro/mq in centro,
. 6.450 euro/mq in semicentro,
. 3.950 euro/mq in periferia.

Sull'affitto la musica non cambia: oggi si paga in media 425 euro/mq/anno in centro, 245 in semicentro, 145 in periferia. Nel 2025? Si prevede un leggero aumento: 440, 255 e 150 euro/mq/anno, rispettivamente.

Ma Milano, alla fine, piace ancora?

Sì. Ma non a tutti. Il report ha confrontato l’attrattività di Milano con la media nazionale, e la city stravince su lavoro (90% vs 45%), formazione (99% vs 10%), mobilità (70% vs 26%) e cultura (68% vs 35%). Male invece sul verde urbano (solo il 5% la promuove) e sulla qualità delle relazioni sociali: Milano è vista come poco accogliente, e solo il 33% degli intervistati la considera attrattiva dal punto di vista umano. D’altra parte, se non vogliamo manco condividere la lavanderia, forse non è un caso.

 

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