Avete presente quella scena da thriller psicologico, quando svuotate mezza valigia al controllo di sicurezza perché il bagnoschiuma da 125 ml è fuori legge? Bene, è finalmente finito. L’Europa ha deciso: i liquidi tornano a bordo, senza drammi e senza doverli travasare in flaconcini ridicoli da beauty farm del 2002. Una vera rivoluzione — e non è una parola usata a caso — è pronta a partire da alcuni aeroporti italiani: potrete infilare nel bagaglio a mano profumi, vino, olio, acqua frizzante, shampoo formato famiglia e pure quella crema idratante da 250 ml che vi guardava triste dall’armadietto. Il tutto senza doverli tirare fuori davanti a tutti mentre cercate di chiudere il sacchettino trasparente con dignità. Era ora.
Chi ha premuto il bottone del “via libera”?
La svolta arriva grazie all’ok (finalmente) dell’Ecac, ovvero la Conferenza europea dell’aviazione civile, che si appresta a dare luce verde definitiva all’uso degli scanner 3D di nuova generazione nei controlli aeroportuali. Il nome tecnico è Hi-Scan 6040 CTiX, prodotto dalla Smiths Detection (no, non suona come una rock band anni ’90, anche se potrebbe). Questo scanner high-tech è in grado di riconoscere in automatico esplosivi e altre sostanze sospette, mostrando un’immagine tridimensionale del contenuto del bagaglio degna di un rendering da architetto. Risultato? Niente più bisogno di estrarre liquidi e dispositivi elettronici come laptop e tablet.
Dove succede la magia?
Per ora il cambiamento riguarda solo gli aeroporti che si sono già attrezzati con questi scanner del futuro. In Italia parliamo di:
- Milano Malpensa e Linate
- Roma Fiumicino
- Bergamo Orio al Serio
- Catania, Bologna e Torino
Questi hub, che da soli vedono passare tra i 68 e i 70 milioni di passeggeri l’anno, torneranno a offrire un’esperienza di volo più umana e meno stressante. Gli altri aeroporti? Rimandati a settembre (letteralmente). Se non hanno la smart security, nulla cambia: ancora sacchettini trasparenti e massimo 100 ml. Un anno fa la stessa Commissione europea aveva messo in pausa l’utilizzo di questi scanner di ultima generazione. Il motivo? Alcuni dubbi sollevati dagli amici americani sull’affidabilità delle rilevazioni. Così Bruxelles ha detto: fermate tutto, fate altri test. Smiths Detection ha aggiornato l’algoritmo, e ora pare che tutto sia rientrato nei parametri.
Quanto costa tutta ‘sta tecnologia?
Spoiler: parecchio. Gli scanner di nuova generazione costano otto volte di più rispetto a quelli vecchi e hanno spese di manutenzione quadruplicate. Non proprio un investimento da poco per gli aeroporti. Non a caso, associazioni come Aci Europe e Assaeroporti hanno fatto presente a Bruxelles che, dopo averli installati, bloccarli per un anno non è esattamente una mossa brillante.
Ora però si riparte. E stavolta pare sul serio.
In pratica: cosa cambia per noi comuni mortali?
- Non dovremo più travasare tutto in flaconcini da 100 ml come se stessimo preparando il beauty della Barbie.
- Potremo portare olio, vino, birra, creme, gel e affini direttamente nel bagaglio a mano.
- I laptop e i tablet resteranno comodamente nei trolley.
- I controlli saranno più veloci (forse anche i passeggeri).
Ma occhio: tutto questo vale solo negli scali che hanno gli scanner 3D. Negli altri, il rito del sacchettino trasparente è ancora realtà.